La delibera della Giunta regionale del Lazio, emessa nel dicembre 2024, che prevedeva l’aggregazione dell’Istituto Comprensivo “Alberto Sordi” con l’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone” situato nel quarto Municipio di Roma, è stata dichiarata nulla dal Tar del Lazio. Questa decisione è stata presa in seguito a un ricorso presentato dai genitori degli alunni delle due scuole, i quali hanno contestato la mancanza di motivazione alla base del provvedimento.
Il ricorso e le argomentazioni
Il ricorso evidenziava che l’atto non spiegava adeguatamente le ragioni per cui si era deciso di allontanarsi dal Piano Provinciale di riorganizzazione della rete scolastica. I giudici amministrativi hanno accolto le argomentazioni dei ricorrenti, sottolineando che il piano di dimensionamento scolastico regionale segue un iter procedurale complesso. Dopo aver stabilito le Linee guida per la pianificazione scolastica, la Regione è tenuta a presentare un piano di dimensionamento che rispetti tali indirizzi.
La sentenza del Tar
Nella sentenza, il Tar ha messo in evidenza che il provvedimento contestato non forniva alcuna motivazione chiara riguardo all’aggregazione degli istituti, la cui autonomia era stata preservata dalla Giunta del Municipio Roma IV e dalla Città metropolitana di Roma Capitale. Pertanto, il provvedimento regionale è stato ritenuto carente di una motivazione adeguata.
Le criticità evidenziate
Inoltre, sebbene il dimensionamento della rete scolastica possa essere considerato un atto generale e pianificatorio che non richiede una motivazione dettagliata, nel caso specifico l’Amministrazione regionale avrebbe dovuto chiarire le ragioni per cui si è discostata dalla proposta comunale. Il Tar ha rilevato non solo un deficit motivazionale, ma anche una sostanziale mancanza di istruttoria, poiché l’Amministrazione non ha seguito un iter procedimentale che garantisse il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate.
Le reazioni politiche
La consigliera regionale del Pd del Lazio, Eleonora Mattia, ha chiesto che la Regione riveda il Piano regionale di dimensionamento scolastico, riformulando le decisioni in base alle reali necessità di studenti, insegnanti e della comunità scolastica.
La vittoria delle famiglie
Annarita Leobruni, assessora alla Scuola del IV Municipio, ha descritto questa sentenza come una “vittoria storica” contro un’amministrazione di destra che ha ignorato le proposte alternative. Ha sottolineato che 230 famiglie si sono viste costrette a ricorrere al Tar per far valere le proprie ragioni, mentre il Municipio IV ha sempre sostenuto che il provvedimento fosse ingiusto e privo di fondamento, esprimendo un forte NO a questa decisione contraria agli interessi del territorio.