Xi Jinping visita il Tibet per celebrare il 60° anniversario della Regione Autonoma

Egidio Luigi

Agosto 20, 2025

Il presidente Xi Jinping ha fatto il suo ingresso oggi, 20 agosto 2025, a Lhasa, in occasione del sessantesimo anniversario della fondazione della Regione Autonoma di Xizang, conosciuta in mandarino come Tibet. Secondo quanto riportato dall’agenzia statale Xinhua, il leader cinese e la sua delegazione, provenienti da Pechino, sono stati accolti calorosamente da rappresentanti di diversi gruppi etnici presenti nella regione, sia all’arrivo all’aeroporto che nella città stessa.

La visita di Xi Jinping si colloca in un momento delicato per il buddismo tibetano, poiché le tensioni sul futuro successore dell’attuale Dalai Lama, il XIV Dalai Lama, aumentano. Quest’ultimo ha recentemente compiuto 90 anni, vivendo attualmente in esilio in India. La questione del suo successore è diventata un tema cruciale, con il governo cinese che cerca di esercitare un’influenza sulla scelta del nuovo leader spirituale, mentre i tibetani in esilio e i sostenitori della libertà religiosa temono che il regime possa interferire nel processo.

Accoglienza e celebrazioni a Lhasa

Durante la visita, Xi Jinping ha ricevuto un’accoglienza calorosa da parte della popolazione locale, con eventi celebrativi che hanno coinvolto diverse comunità etniche. Le celebrazioni si sono svolte in un clima di festa, con danze tradizionali e manifestazioni culturali che hanno messo in risalto la ricchezza delle tradizioni tibetane. L’agenzia Xinhua ha descritto l’evento come un’opportunità per rafforzare l’unità tra i vari gruppi etnici presenti nella regione, sottolineando l’importanza della stabilità e dello sviluppo economico.

La presenza di Xi a Lhasa è vista come un tentativo da parte del governo cinese di affermare la propria autorità sulla regione e di promuovere un’immagine di armonia etnica. Tuttavia, l’incontro ha suscitato anche preoccupazioni tra i tibetani in esilio, che vedono nella visita un modo per consolidare il controllo di Pechino sul Tibet, un’area storicamente segnata da tensioni politiche e culturali.

Il futuro del buddismo tibetano

La questione del successore del XIV Dalai Lama è diventata un argomento di crescente attenzione, con il governo cinese che ha espresso l’intenzione di avere voce in capitolo nella selezione del nuovo leader spirituale. Il Dalai Lama, considerato una figura centrale per il buddismo tibetano e simbolo della resistenza tibetana, ha più volte affermato che la scelta del suo successore non deve essere influenzata da Pechino, ma deve seguire le tradizioni religiose tibetane.

La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, poiché la questione del Dalai Lama è intricata e coinvolge non solo aspetti religiosi ma anche politici. Le tensioni tra il governo cinese e i tibetani in esilio sono destinate a rimanere alte, con il futuro del buddismo tibetano che appare sempre più incerto in questo contesto di crescente controllo da parte della Cina.

Il sessantesimo anniversario della Regione Autonoma di Xizang, quindi, non è solo un momento di celebrazione, ma rappresenta anche un’occasione per riflettere sulle sfide che il Tibet e il suo popolo devono affrontare nel panorama politico attuale.

×