Negli Stati Uniti, ranger del Parco Nazionale di Yosemite licenziata per bandiera transgender su El Capitan

Marianna Perrone

Agosto 20, 2025

Una ranger del Parco Nazionale di Yosemite, Shannon Joslin, è stata licenziata dopo aver esposto una bandiera dell’orgoglio transgender su El Capitan, un’azione che ha sollevato polemiche e potenziali conseguenze legali per alcuni visitatori. Questo episodio si è verificato il 20 maggio 2025, quando Joslin, biologa specializzata nello studio dei pipistrelli, ha appeso una bandiera di 20 metri sulla celebre parete di roccia, visibile dalla principale via di accesso al parco californiano. La bandiera è rimasta esposta per circa due ore prima di essere rimossa volontariamente dalla ranger.

Licenziamento e dichiarazioni di joslin

La lettera di licenziamento, ricevuta da Joslin la settimana scorsa, accusa la ranger di “non aver dimostrato una condotta accettabile” nel suo ruolo professionale, facendo riferimento specifico all’incidente avvenuto a maggio. Joslin, 35 anni, ha commentato l’accaduto dichiarando che la bandiera transgender rappresenta un simbolo di sicurezza e accettazione. “Dovresti sentirti al sicuro nei parchi. Quello che sta succedendo ora è che questo messaggio dice che in realtà non sei al sicuro nei parchi”, ha affermato in un’intervista con l’Associated Press.

Implicazioni legali e politiche

La situazione si complica ulteriormente per i visitatori che potrebbero affrontare procedimenti legali per presunti comportamenti contrari alle restrizioni sulle manifestazioni, che sono state inasprite durante la presidenza di Donald Trump. La questione solleva interrogativi su come le politiche e le normative sui diritti civili vengano applicate nei parchi nazionali, spingendo a riflessioni sulla libertà di espressione e sul diritto alla sicurezza per tutti i visitatori.

Reazioni e tensioni sociali

L’episodio ha suscitato reazioni contrastanti tra i frequentatori del parco e la comunità locale, evidenziando le tensioni esistenti riguardo le questioni di genere e inclusione. Mentre alcuni sostengono il diritto di Joslin di esprimere il proprio sostegno alla comunità LGBTQ+, altri ritengono che la sua azione possa aver violato le regole del parco. La questione si pone in un contesto più ampio di lotta per i diritti civili e di inclusione, rendendo questo caso emblematico delle sfide contemporanee che affrontano le istituzioni pubbliche nel bilanciare libertà di espressione e rispetto delle normative.

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