Israele mobilita 60mila riservisti per l’operazione a Gaza, la Francia risponde: “Indegno accusarci di antisemitismo”

Egidio Luigi

Agosto 20, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 683. Mercoledì 20 agosto 2025, Israele procederà al richiamo di circa 60mila riservisti in preparazione di una nuova offensiva a Gaza City, a condizione che il ministro della Difesa dia il via libera. I soldati saranno informati dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF) almeno due settimane prima della data in cui dovranno presentarsi al servizio.

Reazione della Francia

La reazione della Francia non si è fatta attendere, definendo “indegna e abietta” l’accusa lanciata da Benjamin Netanyahu nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron, accusato di alimentare l’antisemitismo con la sua decisione di riconoscere lo Stato palestinese. Questo scambio di accuse evidenzia le tensioni diplomatiche in corso, mentre la situazione sul campo continua a deteriorarsi.

Nuova iniziativa per il cessate il fuoco

Nella giornata di lunedì, è stata proposta una nuova iniziativa per un cessate il fuoco a Gaza, accettata da Hamas. Secondo quanto dichiarato dal Qatar, che funge da mediatore nel conflitto, la risposta di Hamas è stata “molto positiva”, accogliendo quasi integralmente un piano precedentemente approvato da Israele. Questo piano prevede una tregua nella Striscia di Gaza, legata alla liberazione degli ostaggi attualmente detenuti nel territorio palestinese.

Situazione critica a Gaza

La situazione in Gaza rimane critica, con un continuo aumento delle tensioni e delle violenze. Le forze israeliane e le milizie di Hamas sono coinvolte in scontri che si intensificano di giorno in giorno, rendendo difficile la prospettiva di una soluzione pacifica. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre i tentativi di mediazione si moltiplicano, ma i risultati concreti tardano ad arrivare.

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