Decine di cittadini cubani hanno preso parte a una manifestazione a L’Avana, il 4 marzo 2025, per esprimere il loro malcontento riguardo alla grave carenza di acqua potabile che affligge la capitale. Questa crisi, aggravata da un periodo di siccità, ha colpito migliaia di famiglie, rendendo la situazione insostenibile per molti residenti.
Protesta in Calle Reina
Nel cuore della città, i manifestanti hanno bloccato Calle Reina, richiedendo risposte immediate e misure efficaci da parte del governo guidato dal presidente Miguel Díaz-Canel. La protesta ha messo in evidenza il crescente disagio sociale e la frustrazione della popolazione di fronte all’assenza di azioni concrete per affrontare le difficoltà quotidiane.
Monitoraggio dei diritti umani
L’Osservatorio cubano dei diritti umani ha monitorato gli eventi, sottolineando l’importanza di rispettare i diritti fondamentali dei cittadini in un periodo caratterizzato da una crisi sociale ed economica sempre più profonda. L’organizzazione ha evidenziato attraverso un post sul suo profilo X che “il diritto alla libertà di espressione e di manifestazione deve essere garantito”.
Richiesta di attenzione governativa
In un contesto in cui l’89% delle famiglie cubane vive in condizioni di povertà crescente, i cittadini si sono dichiarati stanchi dell’indifferenza delle autorità nei confronti delle loro esigenze. La protesta si è trasformata in un appello collettivo per una maggiore attenzione da parte del governo verso le problematiche che affliggono la vita quotidiana della popolazione.
Campanello d’allarme per le autorità
La situazione attuale a L’Avana rappresenta un campanello d’allarme per le autorità cubane, che si trovano a dover affrontare le conseguenze di una crisi che va oltre la semplice mancanza di risorse idriche, toccando aspetti fondamentali della vita dei cittadini e la loro dignità.