Monica Repetto ha condiviso con l’ANSA il significato profondo di “Tevere Corsaro”, un documentario che racconta storie di resistenza contro il potere. Il film, realizzato insieme al compagno di vita e d’arte Pietro Balla, scomparso nel 2021 durante le riprese, farà il suo debutto nella sezione Confronti delle Giornate degli Autori, parte della Mostra del Cinema di Venezia, che si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre 2025.
Un racconto di lotta e resistenza
Il documentario, prodotto dalla Deriva Film con il supporto di Film Commission Torino Piemonte – Doc Film Fund, è stato girato in oltre quattro anni e si svolge in una Roma contemporanea caratterizzata da contraddizioni. La narrazione si concentra su una situazione italiana complessa, segnata da meccanismi di speculazione edilizia, un tema attuale che riemerge anche a seguito delle recenti inchieste a Milano. La burocrazia, lenta e ingombrante, fa da sfondo a queste storie di lotta.
Il film segue due racconti paralleli. Da un lato, c’è Giulia, una giovane madre che, dopo aver conseguito la laurea, ha scelto di tornare a coltivare la terra di famiglia nell’Agro Romano. Attualmente, Giulia si oppone all’esproprio della sua area per far spazio a un progetto immobiliare promosso da un consorzio. Dall’altro lato, Sven, un cicloattivista norvegese, anarchico e appassionato di Pasolini, e Mario, un poliziotto e attivista della Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), si uniscono per completare e rendere sicuro il sentiero Pasolini. Questo percorso ciclopedonale si sviluppa per 24 chilometri all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, partendo dal Grande Raccordo Anulare fino al mare di Ostia. Qui, nel novembre 1975, fu assassinato il poeta, regista e scrittore.
Un viaggio nella natura da proteggere
Il documentario non si limita a raccontare le battaglie di Giulia, Sven e Mario, ma esplora anche momenti di speranza, delusione e contrasto. Queste storie di impegno e attivismo mettono in luce le sconfitte e l’immobilismo, ma offrono anche nuove aperture, portando lo spettatore in un viaggio attraverso una natura che necessita di protezione. Repetto sottolinea come il paesaggio trasmetta un forte senso di libertà , invitando a riflettere sull’importanza di preservare l’ambiente.
“Tevere Corsaro” rappresenta quindi non solo un documentario, ma una testimonianza di come le persone possano lottare per le proprie idee e sentimenti, anche quando questi non rientrano nella visione di chi detiene il potere. Con il suo approccio unico e le storie coinvolgenti, il film promette di lasciare un segno duraturo nel panorama cinematografico italiano.