Rubio: ‘Non forniamo più armi a Kiev, ora le vendiamo’

Marianna Perrone

Agosto 19, 2025

ROMA, 19 agosto 2025 – In un’intervista rilasciata a Fox News, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato un cambiamento significativo nella politica degli Stati Uniti riguardo al supporto militare per l’Ucraina. Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non forniranno più armi o finanziamenti diretti a Kiev, ma che le armi verranno vendute all’Ucraina e i Paesi europei copriranno i costi attraverso la NATO. Questa nuova strategia segna una netta differenza rispetto a come è stata gestita la crisi ucraina in passato, in particolare durante l’amministrazione Biden.

Il nuovo approccio americano

Marco Rubio ha sottolineato che la decisione di vendere armi all’Ucraina attraverso la NATO rappresenta un cambio di paradigma nella gestione del conflitto. Questa manovra implica che gli Stati europei assumeranno un ruolo più attivo e diretto nel sostenere l’Ucraina, utilizzando le strutture della NATO per facilitare l’acquisto e il trasferimento di armamenti. Questa strategia è stata presentata come una risposta alle esigenze emergenti del conflitto, che ha visto un’evoluzione nelle dinamiche geopolitiche e nelle alleanze militari.

Il segretario di Stato ha messo in evidenza come questo approccio possa garantire una maggiore flessibilità e rapidità nella fornitura di armamenti, consentendo agli alleati europei di contribuire in modo più significativo alla causa ucraina. La NATO, quindi, non solo come alleanza difensiva, ma anche come piattaforma per l’acquisto e la distribuzione di armamenti, sta assumendo un ruolo cruciale in questo nuovo contesto.

Le implicazioni per l’Europa e l’Ucraina

La scelta di Rubio di spostare il carico finanziario sulle nazioni europee potrebbe avere ripercussioni importanti sulle relazioni transatlantiche e sulla strategia di difesa europea. I Paesi membri della NATO dovranno ora valutare le proprie capacità e volontà di supportare l’Ucraina in un momento in cui la guerra continua a intensificarsi. Questa decisione potrebbe anche portare a un aumento delle spese militari da parte degli Stati europei, che potrebbero sentirsi più responsabilizzati nel sostenere Kiev.

D’altra parte, l’Ucraina potrebbe beneficiare di un flusso costante di armamenti, ma dovrà affrontare la sfida di gestire un sistema di approvvigionamento che dipende in gran parte dalle decisioni politiche e militari dei suoi alleati. L’efficacia di questa nuova strategia dipenderà dalla capacità dei Paesi europei di coordinarsi e di agire rapidamente per rispondere alle esigenze sul campo.

Rubio ha concluso la sua intervista sottolineando l’importanza di una cooperazione internazionale per affrontare le sfide poste dalla guerra in Ucraina, evidenziando come il supporto militare debba essere accompagnato da un impegno politico e diplomatico per raggiungere una soluzione duratura al conflitto.

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