La scrittrice irlandese pluripremiata, Sally Rooney, ha annunciato la sua intenzione di continuare a sostenere Palestine Action, nonostante il gruppo pro-Palestina sia stato recentemente dichiarato fuorilegge e classificato come organizzazione terroristica dal governo laburista britannico guidato da Keir Starmer. Questa decisione, ampiamente criticata, ha sollevato un acceso dibattito pubblico. In un intervento pubblicato sull’Irish Times, Rooney ha affermato di voler utilizzare i guadagni delle sue opere e la sua visibilità per “continuare a sostenere Palestine Action e dirigere l’azione contro il genocidio” attribuito a Israele nella Striscia di Gaza. “Se questo mi rende una sostenitrice del terrorismo secondo la legge britannica, così sia”, ha dichiarato l’autrice.
Affermazioni di Rooney e polemiche
Le affermazioni di Rooney giungono in un momento particolarmente critico, poiché la ministra degli Interni, Yvette Cooper, ha difeso la decisione di vietare Palestine Action. Questo divieto è stato oggetto di forti polemiche, soprattutto dopo la recente operazione condotta da Scotland Yard, che ha portato all’arresto di oltre 530 persone, molte delle quali anziane, durante una manifestazione pacifica tenutasi a Londra il 9 agosto a sostegno del gruppo. Le autorità britanniche hanno giustificato l’operazione come necessaria per mantenere l’ordine pubblico, ma le critiche si sono intensificate in seguito a queste azioni.
Libertà di espressione e attivismo
Rooney si è dimostrata un’attiva sostenitrice di Palestine Action, definendo le misure adottate dall’esecutivo laburista come un “allarmante attacco alla libertà di espressione”. La scrittrice ha evidenziato come chi sostiene il gruppo, anche solo esponendo un cartello durante una manifestazione, possa trovarsi a dover affrontare accuse legali in base alla legge anti-terrorismo del 2000. Questa situazione ha suscitato preoccupazione tra gli attivisti e i difensori dei diritti umani, che temono che tali restrizioni possano limitare la libertà di espressione e il diritto di protesta nel Regno Unito.
Prospettive future
La questione rimane aperta e continuerà a suscitare dibattiti accesi nel panorama politico e sociale britannico.