La crescente popolarità dei Labubu in Libia ha suscitato reazioni forti da parte delle autorità locali. Nella giornata di ieri, 15 gennaio 2025, la direzione per la Sicurezza di Sabha, un’importante città situata nel sud del Paese, ha effettuato un’operazione di sequestro e distruzione di un numero imprecisato di questi pupazzi, prodotti dalla nota azienda cinese di giocattoli Pop Mart. Le autorità hanno espresso preoccupazioni riguardo a questo fenomeno commerciale, definendolo “negativo” e in contrasto con i valori sociali e religiosi della Libia.
Operazione di sequestro e divieti
Durante l’operazione, i funzionari hanno fatto visita a diversi negozi, avvertendo i commercianti di non vendere né importare i pupazzi. È stato comunicato che eventuali violazioni avrebbero comportato l’adozione di azioni legali. La decisione di vietare la commercializzazione dei Labubu è stata motivata dall’idea che questa “tendenza negativa” possa violare la morale sociale e islamica del Paese. Attualmente, non sono stati emessi provvedimenti a livello nazionale riguardo a questa questione, ma le autorità locali sembrano determinati a mantenere la situazione sotto controllo.
Contesto culturale e dibattito pubblico
La reazione della direzione per la Sicurezza di Sabha si inserisce in un contesto più ampio di attenzione verso le influenze esterne e la loro compatibilità con i valori culturali e religiosi della Libia. La crescente diffusione di prodotti stranieri, come i Labubu, ha portato a un dibattito pubblico su cosa significhi preservare l’identità culturale in un mondo sempre più globalizzato. Le autorità, quindi, si trovano a dover bilanciare la libertà commerciale con la necessità di proteggere i valori tradizionali.