In Alaska, il tema della pace in Ucraina non sembra essere al centro delle discussioni, almeno non in modo serio. Donald Trump e Vladimir Putin si preparano per un incontro previsto per Ferragosto, ma le motivazioni che li spingono sono profondamente diverse. Il presidente americano mira a stabilire relazioni più forti con la Russia sin dall’inizio del suo mandato, cercando di migliorare la sua immagine come pacificatore a livello globale. Nonostante ciò, Trump è consapevole della possibilità che il colloquio possa non portare a risultati concreti, dichiarando che c’è solo una probabilità del 25% che l’incontro fallisca. Ha anche suggerito l’idea di un vertice trilaterale che coinvolga Volodymyr Zelensky per tentare di fare ulteriori progressi.
Dall’altro lato, il presidente russo
Dall’altro lato, il presidente russo è ben consapevole della strategia americana di congelare il conflitto e intende sfruttare questa opportunità . L’amministrazione Trump ha mostrato un approccio più aperto al dialogo con il Cremlino, e i russi intendono alzare le loro richieste per trasformare un eventuale accordo in una vittoria da esibire in patria. Tuttavia, le tensioni interne all’élite della Federazione russa complicano ulteriormente la situazione, con un contesto politico che si è inasprito rispetto a maggio.
Tre motivi per cui la Russia non ha bisogno di terre rare dagli Usa
È fondamentale analizzare la propaganda dei due leader in merito alle risorse minerarie. Secondo alcune fonti, l’idea di Trump di offrire terre rare dall’Alaska alla Russia per convincere Putin a un cessate il fuoco appare poco realistica. In primo luogo, la Russia non ha necessità di risorse minerarie, dato che già vende grano e idrocarburi a prezzi competitivi alla Cina, la quale è ben fornita di terre rare. In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno un disperato bisogno di queste risorse per mantenere la loro competitività tecnologica nei confronti di Pechino. Infine, entrambi i paesi sono consapevoli dell’importanza strategica dell’Artico, dove lo scioglimento dei ghiacci aprirà nuove rotte commerciali nei prossimi decenni.
I veri ostacoli alla pace in Ucraina
La questione della pace in Ucraina è complessa e Putin ha ripetutamente richiesto garanzie che l’Ucraina non entrerà nella NATO e sarà smilitarizzata. Tuttavia, la presenza della NATO in Ucraina è già una realtà , con funzionari e tecnici attivi sul territorio. Questo rappresenta un ostacolo significativo per un accordo tra Mosca e Washington. La recente firma di un accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare ha ulteriormente complicato la situazione, rivelando le intenzioni americane di non ritirarsi dal conflitto. Inoltre, le pretese territoriali russe, con la richiesta di annessioni in Ucraina, si scontrano con la ferma opposizione di Kiev, che non intende cedere nemmeno un centimetro di territorio.
Putin vuole trasformare l’accordo in una vittoria
Putin si trova in una posizione difficile, poiché deve trovare un modo per mostrare una vittoria al suo popolo, storicamente incline a rovesciare i regimi in caso di umiliazione. Attualmente, non può vantare successi sul piano militare e la sua alleanza con la Cina lo mette in una posizione vulnerabile. L’incontro con Trump rappresenta per lui un’opportunità per dimostrare la forza della Russia, ma il rischio di apparire sconfitto è reale. La guerra in Ucraina sembra destinata a proseguire, indipendentemente dall’esito del summit in Alaska.
Il sistema russo è un cerchio, più che piramide
Il sistema politico della Russia post-sovietica è fortemente influenzato dalla figura di Putin, che funge da arbitro tra le varie fazioni del potere. Ha dato istruzioni agli apparati statali di non interferire con gli affari degli oligarchi, i quali a loro volta non devono intromettersi nella politica. Tuttavia, le divisioni interne tra questi gruppi mettono a dura prova la leadership di Putin, creando tensioni che potrebbero minare la stabilità del regime.
Le lotte interne alle élite russe
Le sanzioni occidentali continuano a colpire l’economia russa, mentre le fazioni all’interno della Federazione cercano di proteggere i propri interessi. Queste fazioni mirano a mantenere i profitti ottenuti durante il conflitto e a deviare le responsabilità per i costi umani e finanziari su Putin. Il presidente teme che la disunione tra le élite possa compromettere la coesione del regime, così ha implementato misure legali per redistribuire la ricchezza, mirando a coloro sospettati di slealtà .
Presto in Russia si scatenerà la caccia alle streghe?
Putin ha cercato di presentare la guerra in Ucraina come un successo, ma dopo tre anni di conflitto, il costo umano e politico è insostenibile. Stime indipendenti indicano che fino a luglio 2025, almeno 165mila soldati russi sono stati uccisi, mentre le perdite materiali sono ingenti. In un sistema democratico, Putin sarebbe il principale responsabile, ma in Russia il sistema è stato progettato per proteggerlo. Tuttavia, la guerra ha trasformato la sua figura in una minaccia per molti all’interno del regime.
Come gli Usa vorrebbero approfittare delle divisioni russe
Gli Stati Uniti devono garantire che le tensioni interne in Russia non ostacolino la fine del conflitto. Gli apparati americani dovrebbero continuare a generare preoccupazione all’interno della leadership russa riguardo ai costi della guerra. Gli Stati Uniti potrebbero sanzionare i responsabili dell’invasione, offrendo al contempo amnistia a coloro che si distaccano dallo sforzo bellico. Questo approccio potrebbe indurre le élite russe a tutelare le proprie posizioni e a disimpegnarsi dalla guerra, considerata sempre più insostenibile.