La figlia di Arafat a Tgcom24: “Gaza è la catastrofe del secolo, ma Netanyahu sarà destituito”

Egidio Luigi

Agosto 14, 2025

Raeda Taha, figura emblematicamente legata alla storia palestinese, è cresciuta con un’eredità complessa. Suo padre, Ali Taha, è noto per il suo ruolo nel dirottamento del volo Sabena 571 nel 1972. L’operazione, che mirava a scambiare i passeggeri israeliani con circa 300 prigionieri palestinesi, si concluse tragicamente con un raid delle forze israeliane dopo 24 ore di trattative. Durante l’operazione, due dirottatori, tra cui Ali Taha, persero la vita, mentre gli altri due furono arrestati. Tra i partecipanti a questa storica azione militare c’era anche un giovane Benjamin Netanyahu, attuale primo ministro, e un altro futuro leader, Ehud Barak.

Il destino di raeda

Il destino di Raeda cambiò radicalmente dopo questi eventi. In seguito alla morte del padre, lei e i suoi tre fratelli furono adottati da Yasser Arafat, il carismatico leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e primo presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese. Raeda ha ricoperto un ruolo significativo nel team di Arafat, lavorando come portavoce dal 1987 al 1994, un periodo cruciale che ha visto la firma degli storici Accordi di Oslo nel 1993. In quella occasione, Arafat e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin si strinsero la mano di fronte al presidente statunitense Bill Clinton, un gesto simbolico che ha portato entrambi a ricevere il Premio Nobel per la Pace.

La carriera di raeda

Attualmente, nel 2025, Raeda Taha divide il suo tempo tra Ramallah, Amman e Beirut, avendo vissuto anche negli Stati Uniti. La sua carriera si è orientata verso il teatro e la cultura, con l’obiettivo di narrare la storia della Palestina in una chiave diversa rispetto alla politica. Raeda ha accettato di condividere la sua visione su Gaza, sul complesso rapporto con Israele e su un processo di pace che pare sempre più distante dalle aspettative suscitate nel 1993.

Uno sguardo intimo sulla realtà

La sua testimonianza offre uno sguardo intimo e personale su una realtà complessa, che continua a evolversi in un contesto di tensioni persistenti e sfide quotidiane.

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