Zelensky: “Non cederemo il Donbass a Mosca, sarebbe un’apertura per l’offensiva russa” | L’incontro tra Trump e Putin ad Anchorage

Egidio Luigi

Agosto 13, 2025

Mercoledì 13 agosto 2025, il conflitto in Ucraina raggiunge un nuovo capitolo significativo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha escluso categoricamente la possibilità di ritirare le truppe ucraine dalla regione del Donbass. Questa dichiarazione arriva in risposta alle recenti affermazioni del presidente statunitense Donald Trump, il quale aveva suggerito che entrambe le parti in conflitto potessero considerare la cessione di porzioni di territorio. Zelensky ha sottolineato che una tale mossa sarebbe un errore strategico, poiché permetterebbe ai russi di consolidare la propria posizione e preparare ulteriori offensive.

Le forze russe, nel frattempo, stanno guadagnando terreno nel Donetsk, con un avanzamento di circa dieci chilometri in soli due giorni lungo il fronte a nordest di Pokrovsk. La situazione sul campo è in continua evoluzione mentre si avvicina il vertice tra Trump e Putin, previsto ad Anchorage, in Alaska. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha confermato che il colloquio si svolgerà in un ambiente privato, senza la presenza di consiglieri.

Le dichiarazioni di Zelensky

In un recente aggiornamento, Zelensky ha affermato che un cessate il fuoco deve essere il primo passo verso una pace duratura. Questa posizione è stata comunicata durante un colloquio telefonico con l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani. Il presidente ucraino ha espresso il suo apprezzamento per la posizione del Qatar, evidenziando che qualsiasi discussione riguardante l’Ucraina deve necessariamente includere la sua partecipazione. “Siamo pronti a qualsiasi formato di incontro che possa portare a una pace onesta e duratura”, ha dichiarato Zelensky, ribadendo l’importanza di un cessate il fuoco come prerequisito per la diplomazia.

Le posizioni internazionali

Il premier ungherese Viktor Orban ha recentemente affermato che “la Russia ha vinto la guerra e l’Occidente deve riconoscerlo”. Queste parole, pronunciate durante un’intervista, hanno sollevato un dibattito acceso riguardo alla percezione della guerra in Ucraina e alla risposta dell’Occidente. Orban ha sostenuto che l’Ucraina ha perso il conflitto e ha invitato i paesi occidentali a prendere atto della realtà della situazione militare. L’analisi di Orban si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale e di rivalità geopolitica, evidenziando le complessità delle relazioni tra Russia e Occidente.

Prospettive future e incontri diplomatici

Con l’incontro Trump-Putin in programma ad Anchorage, si prevede che le dinamiche del conflitto in Ucraina possano subire ulteriori cambiamenti. L’attenzione è rivolta a quali strategie e posizioni verranno discusse tra i due leader. La Casa Bianca ha reso noto che l’incontro sarà un’opportunità per affrontare questioni cruciali riguardanti la sicurezza e la stabilità della regione. La situazione rimane tesa, con le forze russe che continuano a esercitare pressione nel Donetsk e le truppe ucraine pronte a difendere il proprio territorio.

Il conflitto in Ucraina, giunto al giorno 1.267, continua a generare preoccupazioni a livello globale, mentre i leader mondiali cercano soluzioni diplomatiche per porre fine a una guerra che ha causato enormi sofferenze e destabilizzazione nella regione.

×