L’attivista per i diritti umani di origini colombiane e venezuelane, Martha Lía Grajales, ha ottenuto la libertà dopo sei giorni di detenzione a Caracas. Il suo rilascio è avvenuto nelle ultime ore e segue le accuse di “incitamento all’odio“, “cospirazione con un governo straniero” e “associazione a delinquere“. La conferma del suo rilascio è stata fornita dal marito, Antonio González, attraverso un post sulla piattaforma X. Tuttavia, è importante notare che la misura non interrompe il procedimento giudiziario in corso.
Detenzione e manifestazione
Grajales, che ricopre il ruolo di direttrice della ONG SurGentes, era stata arrestata l’8 agosto 2025, durante una manifestazione di fronte all’ufficio delle Nazioni Unite a Caracas. La protesta, organizzata dal Comitato delle madri in difesa della verità, aveva come obiettivo la richiesta di liberazione per le persone detenute in seguito alle manifestazioni avvenute dopo le elezioni del 28 luglio 2024. Queste elezioni hanno visto la vittoria di Nicolás Maduro, ma il risultato è stato contestato a causa di forti sospetti di brogli.
Attenzione internazionale
Il caso di Grajales ha attirato l’attenzione internazionale, con l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, che ha sollecitato il “rilascio immediato” dell’attivista. Türk ha invitato il governo chavista al potere in Venezuela a “rispettare i diritti umani” di tutti i cittadini, sottolineando l’importanza di tutelare le libertà fondamentali e di garantire un ambiente di rispetto e giustizia.
Situazione attuale in Venezuela
La situazione in Venezuela continua a destare preoccupazione, con attivisti e organizzazioni internazionali che monitorano attentamente gli sviluppi. La vicenda di Martha Lía Grajales rappresenta un esempio emblematico delle sfide che affrontano coloro che si battono per i diritti umani nel paese, dove le tensioni politiche rimangono elevate e le libertà civili sono frequentemente compromesse.