Il gigante energetico brasiliano Petrobras ha fatto un passo decisivo verso l’avvio delle controverse trivellazioni esplorative nei bacini petroliferi situati al largo della foce del Rio delle Amazzoni, nell’area nota come margine equatoriale. Questa iniziativa ha suscitato forti reazioni, sia a favore che contro, all’interno del paese.
Autorizzazione per la valutazione pre-operativa
L’11 marzo 2025, l’Istituto brasiliano dell’Ambiente e delle Risorse naturali rinnovabili (Ibama) ha concesso l’autorizzazione per la Valutazione Pre-Operativa (Vpo), un test cruciale che simula scenari di emergenza ambientale. Questo passaggio rappresenta l’ultimo step necessario per ottenere la licenza di perforazione lungo la costa dell’Amapá, un’area di grande interesse per l’industria petrolifera.
Reazioni politiche e importanza della decisione
La notizia è stata riportata dal quotidiano Folha de SP, evidenziando l’importanza di questa decisione per il futuro energetico del Brasile. Il presidente del Senato, Davi Alcolumbre, ha espresso soddisfazione per il progresso nella ricerca esplorativa, definendolo un “traguardo frutto dell’impegno congiunto di diversi attori” che mirano a un futuro energetico sostenibile per il paese.
Progetto di trivellazione e riserve potenziali
Petrobras e il governo considerano il progetto di trivellazione come strategico, con stime interne che indicano la presenza di riserve potenziali di 5,6 miliardi di barili nei giacimenti al largo di Amapá, Amazzonia, Maranhão, PiauÃ, Ceará e Rio Grande do Norte. Questo rappresenterebbe un incremento del 37% rispetto alle attuali riserve brasiliane, che ammontano a 14,8 miliardi di barili.
Proteste e preoccupazioni ambientali
Tuttavia, l’iniziativa ha sollevato un’ondata di proteste da parte di gruppi ambientalisti, i quali avvertono dei rischi associati alle trivellazioni, temendo che possano compromettere gli impegni del Brasile in materia di emissioni e danneggiare l’ecosistema locale. Nel 2023, l’Ibama aveva già respinto il progetto in due occasioni a causa di problemi tecnici e per l’impatto potenziale sulle comunità indigene e sulla fauna. In risposta a queste preoccupazioni, Petrobras ha presentato nuovamente la richiesta, includendo nuove garanzie per la sicurezza ambientale, con il supporto del presidente Lula e di una parte del Congresso.