Il ministero del Commercio della Cina ha reso noto, il 15 gennaio 2025, l’adozione di misure punitive nei confronti di due banche dell’Unione Europea, a seguito della decisione di Bruxelles di includere due istituti finanziari cinesi nel diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Queste sanzioni sono state imposte in risposta all’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Le banche interessate sono la lituana Ab Mano Bankas e la Uab Urbo Bankas. Secondo quanto riportato in un comunicato ufficiale, è stato imposto un divieto a tutte le organizzazioni e ai cittadini presenti sul territorio cinese di effettuare transazioni o collaborare in qualsiasi forma con queste istituzioni.
Critica di Pechino all’Unione Europea
Pechino ha colto l’occasione per esprimere una forte critica nei confronti dell’Unione Europea, invitando a “correggere le proprie pratiche illecite” e a “cessare di danneggiare gli interessi cinesi”. Le autorità cinesi hanno definito le sanzioni europee nei confronti delle loro banche come una “grave violazione del diritto internazionale e delle norme fondamentali delle relazioni internazionali“.
Relazioni tra Cina e Lituania
La reazione della Cina ha un significato prevalentemente simbolico, poiché ha colpito due istituti di credito di Vilnius con i quali Pechino ha mantenuto scarsi rapporti diplomatici. Le relazioni tra Cina e Lituania si sono deteriorate nel 2021, quando il governo lituano ha autorizzato l’apertura di un ufficio di rappresentanza di Taiwan con la dicitura “taiwanese”, mentre altre rappresentanze nel mondo utilizzano il nome “Taipei”. Questa decisione è stata interpretata da Pechino come un tentativo di Taiwan di affermarsi come uno Stato indipendente, rivendicando il territorio come “sacro” e “inalienabile”. In risposta a questa situazione, la Cina ha richiamato il proprio ambasciatore da Vilnius e ha espulso l’ambasciatore lituano da Pechino.