Sale l’attesa per il summit di Ferragosto che si svolgerà in Alaska. A tre giorni dall’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin, permangono diverse incertezze riguardo al programma e all’organizzazione dell’evento. La Casa Bianca ha annunciato che la sede scelta sarà Anchorage, ma l’agenda del faccia a faccia tra i due leader non è ancora ufficiale. Si prevede, tuttavia, un confronto ampio che non si limiterà alla guerra in Ucraina. Entrambi i paesi sembrano intenzionati a sfruttare l’occasione per avviare un reset dei rapporti diplomatici.
La scelta della sede del summit
L’Autorità per l’aviazione civile americana ha reso noto che ci sarà la chiusura di ampie aree dello spazio aereo attorno ad Anchorage. Gli unici aeroporti in grado di accogliere i due presidenti e le loro delegazioni sono quello di Anchorage e la base militare vicina di Elmendorf-Richardson. Queste strutture dispongono di piste adatte per l’atterraggio dellAir Force One e dell’aereo presidenziale russo, oltre a trovarsi in prossimità di infrastrutture commerciali e civili capaci di gestire un alto numero di diplomatici e personale di sicurezza.
I leader europei collegati
Mentre il summit si svolgerà in Alaska, i leader europei parteciperanno a una videochiamata per seguire gli sviluppi dell’incontro. Donald Trump ha promesso di contattarli subito dopo il colloquio con Putin per fornire aggiornamenti sull’esito del vertice. Il presidente americano ha già manifestato l’intenzione di parlare con Zelensky e lUnione Europea dopo il summit, per mantenere informati i partner europei sugli sviluppi.
La pace in Ucraina
Uno degli obiettivi principali di Trump è quello di rivendicare un eventuale successo in un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. Tuttavia, rimane incerta la capacità del presidente americano di facilitare un accordo che non risulti svantaggioso per lUcraina. Si prevede che si discuta di scambi territoriali, ma Kiev e i suoi alleati europei nutrono dubbi, temendo che tali scambi possano comportare cessioni a favore di Mosca.
La questione delle sanzioni
Donald Trump ha più volte accennato alla possibilità di introdurre nuove sanzioni contro la Russia, ma finora non ha intrapreso azioni concrete. Alla scadenza di dieci giorni data a Putin per un cessate il fuoco, non sono state imposte punizioni, e il faccia a faccia con il leader russo è stato considerato un’inversione di rotta. In Congresso, l’iniziativa bipartisan per sanzioni più severe sembra essersi arenata dopo che Trump ha lasciato intendere di voler agire autonomamente. Sullo sfondo, Putin spera di ottenere un allentamento delle restrizioni già imposte alla Russia.
Dazi sul petrolio russo
In merito alle “sanzioni secondarie”, Trump ha già imposto dazi del 50% allIndia, punita per l’acquisto di petrolio russo. Il presidente americano non ha escluso di adottare misure simili contro la Cina, sebbene la situazione con Pechino sia considerata più complessa, come confermato dal vicepresidente JD Vance.
Nuovo accordo sul nucleare?
Il summit potrebbe rappresentare un’opportunità per riavviare il dialogo tra Stati Uniti e Russia sulla non proliferazione delle armi nucleari. Attualmente, l’unico accordo in vigore è il New Start, il quale è ormai vicino alla scadenza, prevista per febbraio. Si ipotizza un nuovo trattato che possa sostituire l’attuale intesa.
I rapporti Washington-Mosca
Putin mira a un vero e proprio reset dei rapporti con Washington, e alcuni funzionari del Cremlino hanno recentemente accennato a possibili intese con gli Stati Uniti riguardo a infrastrutture e energia nellArtico. Trump ha aperto alla possibilità di ripristinare normali scambi commerciali con la Russia, sottolineando il valore del territorio russo se Putin decidesse di concentrarsi sugli affari piuttosto che sulla guerra.