Bova presenta all’ufficio marchi la registrazione della frase ‘occhi spaccanti’

Marianna Perrone

Agosto 13, 2025

Nella prima settimana di agosto 2025, i legali di Raoul Bova hanno intrapreso un’importante azione legale, presentando all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi alcune frasi estratte dai messaggi vocali su WhatsApp. Questi vocali sono attualmente sotto inchiesta da parte della Procura di Roma, che sta valutando un possibile reato di tentata estorsione ai danni dell’attore. Tra le espressioni che hanno catturato l’attenzione degli avvocati figura “occhi spaccanti”, una frase che ha guadagnato notorietà dopo essere stata rivelata da Fabrizio Corona. Un’altra frase significativa depositata è “Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso”.

Dettagli dell’iniziativa legale

L’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, rappresentante legale di Raoul Bova, ha spiegato che questa iniziativa mira a fermare la diffusione illecita del contenuto degli audio. “Tutto l’incartamento è ora al vaglio dell’ufficio Brevetti. Ci vorranno alcune settimane, ma se otterremo il via libera, quelle frasi non potranno essere utilizzate senza il permesso di Raoul, altrimenti si andrà incontro a sanzioni”, ha dichiarato la Bernardini De Pace. La decisione di depositare le frasi rappresenta un passo significativo nella protezione della privacy e dei diritti d’autore dell’attore, in un contesto in cui la diffusione non autorizzata di contenuti personali è diventata una questione di crescente preoccupazione.

Il contesto dell’inchiesta

L’inchiesta della Procura di Roma è stata avviata in seguito alla diffusione di messaggi vocali privati, che hanno suscitato un ampio dibattito pubblico e mediatico. Raoul Bova, noto attore italiano, si è trovato coinvolto in una situazione delicata, che ha messo in luce le vulnerabilità legate alla privacy delle celebrità nell’era digitale. La frase “occhi spaccanti”, in particolare, ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, diventando un simbolo della sua vita privata esposta al pubblico.

La decisione di Bova di tutelarsi legalmente riflette una crescente consapevolezza tra le personalità pubbliche riguardo alla necessità di proteggere la propria immagine e i propri diritti. L’azione legale intrapresa dai suoi avvocati potrebbe avere ripercussioni significative su come vengono trattati i contenuti privati nel contesto legale italiano, aprendo la strada a possibili precedenti in materia di diritti d’autore e privacy.

Le implicazioni future

L’esito di questa iniziativa legale potrebbe stabilire nuovi standard per la protezione dei contenuti personali e privati, non solo per Raoul Bova, ma anche per altre figure pubbliche. La questione della privacy è diventata centrale nel dibattito contemporaneo, specialmente con l’avanzare della tecnologia e la facilità con cui i contenuti possono essere condivisi e diffusi. Se l’Ufficio Italiano Brevetti dovesse concedere il permesso, si potrebbe assistere a una maggiore attenzione verso la regolamentazione della distribuzione di contenuti privati, stabilendo un precedente importante nel panorama legale italiano.

Il caso di Raoul Bova rappresenta quindi non solo una battaglia personale per la protezione della propria immagine, ma anche un possibile punto di svolta per la legislazione riguardante i diritti d’autore e la privacy nel contesto delle comunicazioni digitali.

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