Due candidati di destra dominano i sondaggi in vista delle elezioni presidenziali che si svolgeranno domenica 7 dicembre 2025 in Bolivia, un evento che potrebbe segnare la fine di due decenni di governi di sinistra. Secondo le rilevazioni condotte da Ipsos-Ciesmori e Captura Consulting, la popolazione attribuisce al Movimento al Socialismo (Mas), attualmente al governo, la responsabilità della grave crisi economica che affligge il Paese, caratterizzata da significative carenze di dollari e carburante, oltre a episodi di violenza.
Un’analisi approfondita dei dati elettorali mostra che Samuel Doria Medina, un imprenditore di centro-destra, guida le intenzioni di voto con oltre il 21%, seguito a breve distanza dall’ex presidente Jorge Quiroga, che ottiene circa il 20%. Questi risultati evidenziano un chiaro spostamento dell’elettorato verso opzioni politiche diverse da quelle offerte dal governo attuale.
Le sfide dei candidati di sinistra
I sondaggi rivelano che né Andrónico RodrÃguez, presidente del Senato e rappresentante della sinistra, né Eduardo del Castillo, il candidato del partito al governo, riescono a superare il 10% delle intenzioni di voto. Questo scenario segna una significativa perdita di consenso per il Mas, il partito che ha dominato la scena politica boliviana negli ultimi vent’anni. L’assenza di un candidato forte e carismatico dalla sinistra potrebbe portare a una frammentazione del voto, rendendo difficile la riconferma di un governo di sinistra.
Con nessun candidato in grado di ottenere la maggioranza assoluta, si prevede un ballottaggio, il primo dal 2005, anno in cui Evo Morales, leader del Mas, assunse la presidenza, diventando il primo presidente indigeno del Paese. Morales, ex leader dei coltivatori di coca, ha governato fino al 2019, ma il suo tentativo di tornare nel panorama politico, nonostante un divieto della Corte Costituzionale, sta influenzando profondamente il contesto elettorale.
Il ruolo di Evo Morales e la crisi attuale
L’attuale presidente, Luis Arce, che ha preso il posto di Morales e ora è un suo acerrimo oppositore, è stato oggetto di critiche per la gestione della crisi economica e ha deciso di non candidarsi per un secondo mandato. La situazione è ulteriormente complicata dalla fuga di notizie riguardanti Morales, attualmente ricercato dalla polizia per presunti reati legati a una relazione con una minorenne durante il suo mandato, accuse che egli stesso ha sempre negato. Morales ha anche esortato i suoi sostenitori a boicottare le elezioni, aggravando ulteriormente la situazione politica.
Il contesto attuale, segnato da tensioni sociali e una crescente insoddisfazione popolare, rende le elezioni di dicembre un momento cruciale per il futuro politico della Bolivia. La nazione si trova a un bivio, con i cittadini che si preparano a esprimere le proprie preferenze in un clima di incertezza e aspettative.