Attacco dei paramilitari in un campo profughi del Darfur: 40 vittime

Marianna Perrone

Agosto 12, 2025

Le Forze di supporto rapido paramilitari, conosciute come RSF, hanno condotto un attacco devastante in un campo profughi nel Darfur settentrionale, provocando la morte di almeno 40 civili e ferendone altri 19. L’incidente è avvenuto nel campo di Abu Shouk, situato a nord di El-Fasher, il 2 dicembre 2025. I soccorritori locali hanno confermato che le RSF hanno aperto il fuoco indiscriminatamente all’interno delle abitazioni e lungo le strade del campo, causando una strage tra i rifugiati già provati dalla carestia.

Il contesto del conflitto

La guerra in corso tra le RSF, un gruppo paramilitare a guida araba, e l’esercito sudanese ha avuto inizio nell’aprile 2023. Questo conflitto ha portato a una serie di atrocità e violazioni dei diritti umani, costringendo milioni di persone a lasciare le proprie case. La situazione nel Darfur è diventata una delle più gravi crisi umanitarie a livello globale, con un numero crescente di sfollati e una scarsità di risorse fondamentali per la sopravvivenza. Le RSF, che operano con un alto grado di impunità, hanno spesso preso di mira le popolazioni vulnerabili, intensificando le loro azioni violente nei campi profughi.

Le conseguenze dell’attacco

L’attacco al campo di Abu Shouk ha ulteriormente esacerbato la già critica situazione umanitaria nella regione. Le vittime, già provate dalla fame e dalla mancanza di assistenza, si trovano ora a fronteggiare una nuova ondata di violenza. I soccorritori hanno segnalato che le condizioni di vita nel campo sono estremamente precari, con l’accesso limitato a cibo, acqua potabile e assistenza medica. La paura e l’insicurezza regnano tra i rifugiati, molti dei quali sono stati costretti a fuggire da altre zone del Darfur per cercare un rifugio temporaneo.

Reazioni internazionali

L’attacco ha suscitato una forte condanna da parte della comunità internazionale, con numerosi governi e organizzazioni umanitarie che chiedono un intervento immediato per proteggere i civili e garantire l’accesso agli aiuti umanitari. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per l’escalation della violenza e per l’impatto devastante che ha sulle popolazioni già vulnerabili. La necessità di un cessate il fuoco e di un dialogo politico per risolvere le tensioni è diventata sempre più urgente, in un contesto in cui la vita di milioni di persone è in pericolo.

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