È scoppiata una forte polemica nel Regno Unito dopo che oltre 530 persone sono state arrestate da Scotland Yard durante una manifestazione pacifica a Londra, svoltasi sabato 15 marzo 2025. I partecipanti hanno espresso il loro sostegno a Palestine Action, un’organizzazione pro-palestinese che è stata inserita nella lista nera delle “organizzazioni terroristiche” a seguito della controversa decisione del governo laburista guidato dal primo ministro Keir Starmer.
Le reazioni delle organizzazioni e dei rappresentanti politici
Diverse organizzazioni non governative, tra cui Amnesty International e Greenpeace, insieme a politici e organismi internazionali, hanno condannato con fermezza gli eventi che hanno portato agli arresti. Molti hanno messo in discussione la legittimità delle restrizioni imposte al diritto di manifestare, considerando che la maggior parte delle persone fermate lo ha fatto semplicemente per esprimere pacificamente la propria solidarietà a Palestine Action e per protestare contro il “genocidio” a Gaza attribuito a Israele. Solo una dozzina di arrestati è accusata di resistenza alle forze dell’ordine, di intralcio al traffico o di aver pronunciato slogan considerati d’istigazione all’odio.
Arresti e controversie legali
I manifestanti dovranno rispondere di reati ai sensi della legge anti-terrorismo del 2000, inclusi due anziani di novant’anni che erano presenti alla manifestazione. Un video del loro arresto ha fatto il giro dei social media, suscitando ulteriori critiche. Secondo quanto riportato dal giornale progressista Guardian, metà delle persone arrestate aveva 60 anni o più, il che ha sollevato interrogativi sulla natura dell’operazione condotta dalle forze dell’ordine.
La Met Police ha dichiarato di aver affrontato sfide “del tutto irrealistiche” durante la manifestazione, a causa del numero elevato di arresti effettuati. Questa situazione è ulteriormente complicata dal fatto che altre proteste sono già state programmate, rendendo la gestione dell’ordine pubblico una questione delicata e controversa.
Il contesto politico e sociale
La decisione del governo laburista di catalogare Palestine Action come un’organizzazione terroristica ha innescato un acceso dibattito politico e sociale nel Regno Unito. Molti cittadini e attivisti sostengono che tali misure siano un attacco diretto alla libertà di espressione e al diritto di manifestare, elementi fondamentali in una democrazia. La crescente tensione tra il governo e le organizzazioni per i diritti umani mette in evidenza le difficoltà nel gestire le opinioni divergenti su questioni così sensibili come il conflitto israelo-palestinese.
La situazione attuale richiede un’attenta osservazione, poiché il governo si trova a dover bilanciare la sicurezza pubblica con i diritti civili dei cittadini. La reazione della società civile e delle organizzazioni internazionali potrebbe influenzare le politiche future e il modo in cui il governo gestisce le manifestazioni e le espressioni di dissenso.