La comunicazione sociale ha subito un’evoluzione significativa negli ultimi anni, passando da tradizionali lettere e cartoline a forme moderne di interazione digitale. Nel 2025, le catene di sant’Antonio, un tempo utilizzate per scopi più innocenti, si sono trasformate in strumenti di protesta e partecipazione sociale, spesso diffuse attraverso app di messaggistica come WhatsApp. Questi messaggi non solo si occupano di temi legati a eventi globali, ma riflettono anche il malcontento verso situazioni di crisi, come la guerra in corso a Gaza.
Il ruolo delle catene di sant’Antonio
Le catene di sant’Antonio sono diventate un mezzo per esprimere dissenso e solidarietà , invitando le persone a spegnere dispositivi elettronici per un determinato periodo. Questa forma di “silenzio digitale” è concepita per attirare l’attenzione dei leader politici e per mobilitare l’opinione pubblica. Chi riceve queste comunicazioni si interroga sull’efficacia di tali azioni e sulla loro origine, chiedendosi se sia più un segno di pigrizia o un nuovo modo di unirsi per una causa comune.
Commento di Maura Gancitano
Maura Gancitano, filosofa e fondatrice del progetto Tlon, ha commentato questa tendenza all’ANSA, evidenziando come queste manifestazioni simboliche digitali stiano guadagnando terreno. Secondo Gancitano, si tratta di rituali brevi e facilmente replicabili che, pur non sostituendo del tutto le forme tradizionali di protesta, offrono un’alternativa accessibile a chi non può partecipare fisicamente. Questi gesti riescono a creare un senso di comunità anche in contesti isolati, permettendo a chi vive in aree meno popolate di sentirsi parte di un movimento più ampio.
L’efficacia delle azioni digitali
L’efficacia di queste azioni digitali, tuttavia, è variabile e dipende da diversi fattori. Gancitano sottolinea che, sebbene queste manifestazioni possano avere un impatto limitato se isolate, quando integrate in strategie più ampie possono contribuire a innescare cambiamenti significativi. La crescente partecipazione è quindi cruciale, poiché serve a dimostrare l’ampiezza del sentimento collettivo su questioni specifiche.
Ricerche e risultati
Ricerche condotte negli ultimi quindici anni hanno mostrato che senza azioni concrete, come interventi politici e istituzionali, gli obiettivi delle catene di sant’Antonio tendono a rimanere irraggiungibili. Gancitano mette in evidenza che, sebbene queste forme di attivismo possano sembrare semplici e poco impegnative, il loro successo è legato anche alla capacità della politica di rispondere alle richieste della società .
Opinione pubblica e istituzioni
Nel contesto attuale, l’opinione pubblica sta utilizzando WhatsApp come veicolo di protesta, ma la mancanza di riscontri da parte delle istituzioni solleva interrogativi. Gancitano fa riferimento alla situazione a Gaza come esempio di come l’opinione pubblica possa esprimere forte dissenso senza che la politica ascolti. Questo fenomeno non si limita a questioni internazionali, ma si estende anche a tematiche locali, come la tassa sugli assorbenti, evidenziando le difficoltà nel dialogo tra cittadini e politica.
Nuove forme di attivismo
Queste nuove forme di attivismo, spesso adottate dai giovani, indicano una crescente fiducia nella società civile piuttosto che nei canali politici tradizionali. Gancitano conclude affermando che la politica dovrebbe prestare attenzione a questi segnali e riflettere su come rispondere al crescente bisogno di comunità e impegno sociale, che emerge in un contesto in cui realizzare tali aspirazioni può risultare complesso.