Il Cremlino ha espresso una posizione cauta riguardo all’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardante il dispiegamento di due sottomarini nucleari in acque più prossime alla Russia. Nonostante ciò, le autorità russe hanno sottolineato l’importanza di mantenere una certa prudenza nel trattare questioni legate alle armi nucleari. Da Mosca, tuttavia, è giunta una chiara avvertenza: se gli Stati Uniti e i loro alleati proseguiranno nel potenziamento delle loro capacità militari, la Russia non esiterà a fare altrettanto, ripristinando il dispiegamento di missili a corto e medio raggio. Questo avvertimento è arrivato poche ore dopo che Trump ha confermato il trasferimento dei sottomarini, in un contesto di tensioni crescenti, alimentate da uno scambio di battute su social media con l’ex presidente russo Dmitry Medvedev.
Le sanzioni contro l’India
In un contesto di crescente conflitto, Trump ha annunciato l’intenzione di imporre sanzioni secondarie, con particolare attenzione all’India, accusata di acquistare ingenti quantità di petrolio russo per rivenderlo a prezzi maggiorati. Il presidente statunitense ha dichiarato che aumenterà significativamente i dazi doganali imposti dall’India agli Stati Uniti, aggiungendo che nei giorni scorsi erano già stati annunciati dazi del 25% e una multa nei confronti di New Delhi. Queste misure mirano a colpire le pratiche commerciali che, secondo Trump, danneggiano gli interessi americani.
La Cina e i contatti con Mosca
Trump ha omesso di menzionare la Cina, un altro importante acquirente di energia russa. La settimana scorsa, Washington ha raggiunto un accordo temporaneo sui dazi con Pechino, durante negoziati a Stoccolma. In un altro sviluppo, Trump ha annunciato l’imminente arrivo a Mosca del suo inviato, Steve Witkoff, previsto per mercoledì o giovedì. Secondo una fonte della Tass, l’arrivo è confermato per mercoledì. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha espresso soddisfazione per i contatti con Witkoff, considerandoli cruciali e utili. Peskov ha anche commentato il dispiegamento dei sottomarini, affermando che tali unità sono sempre mantenute in stato operativo e che non si percepisce un’escalation. Riguardo a un possibile incontro tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Peskov ha chiarito che ciò avverrà solo dopo che saranno stati compiuti i necessari preparativi a livello di esperti.
Attività militari in Ucraina
Nel frattempo, Zelensky ha visitato le truppe ucraine al fronte, nella regione di Kharkiv, e ha riferito di aver osservato mercenari stranieri provenienti da diversi Paesi, tra cui Cina, Tagikistan, Uzbekistan, Pakistan e nazioni africane, combattere al fianco delle forze russe. Mosca, dal canto suo, ha ripetutamente affermato che migliaia di mercenari occidentali, tra cui provenienti da Stati Uniti, Francia e Polonia, stanno combattendo al fianco dell’Ucraina. Secondo fonti locali, almeno sei combattenti italiani sono stati uccisi nei conflitti dall’inizio delle ostilità. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver condotto un attacco con missili ipersonici Kinzhal contro un aeroporto militare in Ucraina, mentre fonti ucraine hanno riportato un attacco aereo russo che ha causato vittime nella regione di Zaporizhzhia.
Le dichiarazioni dell’ambasciatore russo in Italia
L’ambasciatore russo in Italia, Alexei Paramonov, ha rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti delle autorità italiane, descrivendo la situazione come caratterizzata da una crescente russofobia e ucrofilia tra le élite italiane. In un’intervista al quotidiano Izvestia, Paramonov ha affermato che la Russia non può fidarsi degli interlocutori ufficiali italiani, evidenziando la chiusura della leadership italiana a contatti ufficiali con Mosca. Ha anche criticato l’aumento delle spese militari italiane e ha messo in dubbio le dichiarazioni rassicuranti delle autorità italiane riguardo alla non belligeranza con la Russia.
Zelensky e il supporto internazionale
Zelensky ha condiviso su X di aver visitato le truppe ucraine al fronte, discutendo con i comandanti della situazione e delle necessità operative, inclusi i droni. Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha elogiato i Paesi Bassi per aver assunto un ruolo di leadership nel finanziare il primo pacchetto di equipaggiamenti militari statunitensi per l’Ucraina, sottolineando l’importanza del supporto internazionale in questo momento critico. L’iniziativa prevede l’acquisto di pacchetti regolari di attrezzature militari, ciascuno del valore di circa 500 milioni di dollari, da parte degli Alleati.