Colombia: il ricorso di Uribe contro i domiciliari viene respinto

Egidio Luigi

Agosto 5, 2025

Il Tribunale Superiore di Bogotá ha recentemente emesso una decisione che respinge la richiesta di sospensione della detenzione domiciliare per l’ex presidente colombiano Álvaro Uribe Vélez. Questa misura, che è stata adottata venerdì scorso, è il risultato di una condanna in primo grado a 12 anni di carcere per i reati di frodi processuali e corruzione in atto penale. La notizia è stata riportata dal quotidiano colombiano El Tiempo.

Dettagli della sentenza

Il giudice Rogeles Moreno, responsabile della decisione, ha specificato che non vi sono state irregolarità sufficienti a giustificare la sospensione della detenzione domiciliare. Nella sentenza si legge: “Non decretare la misura provvisoria richiesta dall’avvocato del cittadino Álvaro Uribe Vélez. Comunicare all’attore e al suo legale questa decisione con il mezzo più rapido ed efficace, e avvertire che non sono ammissibili ricorsi contro di essa”. Questo chiarisce la posizione del tribunale riguardo alla salvaguardia dei diritti fondamentali dell’ex presidente.

La decisione del tribunale implica che Uribe dovrà rimanere agli arresti domiciliari mentre la sua difesa prepara un appello, che dovrà essere presentato entro la prossima settimana. Questo sviluppo segna un importante capitolo nella lunga e complessa vicenda legale che ha coinvolto l’ex presidente, figura di spicco della politica colombiana.

Contesto legale e politico

La condanna di Álvaro Uribe Vélez ha suscitato un ampio dibattito in Colombia, non solo per la sua influenza storica come leader del paese, ma anche per le implicazioni legali e politiche che ne derivano. La sua detenzione domiciliare è stata vista come un segnale forte da parte del sistema giudiziario colombiano, che cerca di affrontare le questioni di corruzione e abuso di potere che hanno afflitto il paese per anni.

La difesa di Uribe ha sempre sostenuto la sua innocenza, affermando che le accuse sono motivate da motivi politici. Questa situazione ha creato una frattura nella società colombiana, con sostenitori e oppositori che si schierano in modo netto. La decisione del tribunale di mantenere la detenzione domiciliare è stata accolta con diverse reazioni, evidenziando le tensioni esistenti all’interno della nazione.

La prossima settimana si preannuncia cruciale, poiché la difesa di Uribe presenterà il suo appello, che potrebbe avere ripercussioni significative non solo sulla sua situazione personale, ma anche sull’intero panorama politico colombiano.

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