Borghi piccoli e periferici come punto di rinascita: il caso di Trevinano

Egidio Luigi

Agosto 5, 2025

C’è un’Italia che si cela tra colline ondulate e confini sfumati, capace di sorprendere in continuazione. Questa Italia, lontana dai clamori delle metropoli, si trasforma in un laboratorio di **innovazione**, dove il ritmo di vita è ben diverso da quello delle grandi città. Qui, l’azione e la **conoscenza** si intrecciano in un unico tessuto: la **comunità**. Un esempio emblematico è **Trevinano**, un piccolo borgo con circa 120 abitanti, situato tra **Lazio**, **Toscana** e **Umbria**, nel cuore dell’**Alta Tuscia**, lungo il percorso della **Via Francigena**, in provincia di **Viterbo**. Questo luogo ha saputo trasformare la sua apparente marginalità in un motore di **rinascita**, grazie al progetto **Trevinano Ri-Wind**, un’iniziativa culturale che ridefinisce il legame tra **territorio** e **creatività**, sostenuta dal **Ministero della Cultura** attraverso il **PNRR** per l’attrattività dei **borghi storici**.

Un laboratorio di culture e tradizioni

**Trevinano** si configura come un crocevia di **generazioni**, **linguaggi** e **pratiche culturali** diverse, trasformandosi in un laboratorio attivo dove la **tradizione locale** si fonde con forme artistiche contemporanee, come la **poesia performativa** e la **musica dal vivo**. In questo contesto, la **cultura** non è un semplice abbellimento, ma un mezzo per rafforzare il legame con il **territorio** e per costruire nuovi modi di **socialità**. Il progetto **Trevinano Ri-Wind** valorizza spazi e memorie, rendendoli beni comuni per chi vive qui da anni o per chi visita per la prima volta, facendo della **bellezza condivisa** un patrimonio prezioso.

La **cultura** si fa dunque veicolo per rimettere in circolo **energie**, **storie** e **relazioni**, valorizzando ciò che già esiste – **persone**, **conoscenze**, **spazi** – e aprendolo a nuove opportunità. **Mostre**, **residenze artistiche**, **incontri pubblici** e **opere condivise** stanno trasformando il paese in un luogo vibrante, dove residenti e artisti collaborano attivamente. Si sta delineando così un modello di **rigenerazione partecipata**, che nasce dal basso e restituisce centralità ai **territori minori**, non come semplici cartoline da preservare, ma come **comunità** pronte a immaginare e costruire il proprio futuro.

Eventi e iniziative che uniscono la comunità

Il fulcro di questo processo è rappresentato dalla **comunità**: **famiglie**, **anziani**, **bambini**, **bande musicali** e **poeti dilettanti** che partecipano a un’opera collettiva. All’interno di **Trevinano Ri-Wind**, il 6 luglio 2025 si è svolta la tradizionale **Festa dell’Aia** “Quando la banda passò…”, curata da **Oscar Pizzo** e **Paolo Dalla Sega**. Questo evento ha unito **bande musicali**, **poesia orale**, **slam poetry** e **suoni contemporanei** in un rito comunitario che, pur richiamando tradizioni antiche, si è rivelato sorprendentemente innovativo. A guidare questa esperienza artistica vi erano figure di spicco nel panorama musicale e poetico, tra cui **Oscar Pizzo**, direttore musicale, e il compositore **Massimo Sigillò Massara**, insieme alla poetessa e performer **Eleonora Fisco** e a **Lorenzo Maragoni**, campione mondiale di **poetry slam**. Le **bande** provenienti dai paesi dell’**Alta Tuscia** e i cittadini-poeti, formati in una scuola di **poesia locale**, hanno messo in scena non solo uno spettacolo, ma un atto collettivo di ri-connessione con la **terra**, i **ricordi** e le **voci** di chi vive ancora questi luoghi.

Un museo a cielo aperto

Nella piccolezza e nell’apparente isolamento di **Trevinano** si evidenzia la potenza di questo progetto: non si tratta di un nostalgico ritorno alle **radici**, ma di una rilettura creativa della **tradizione**, attraverso le lenti dell’**arte contemporanea**, della **poesia** e della **musica**. Il percorso artistico di **Trevinano Ri-Wind**, curato da **Davide Sarchioni**, rappresenta uno degli elementi cardine del programma, configurandosi come un intervento di **rigenerazione urbana** attraverso l’**arte pubblica**. Questo approccio ha portato alla realizzazione di **opere permanenti** site-specific, concepite in relazione profonda con i contesti spaziali, sociali ed emotivi del **territorio**. Nove artisti di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui **Marco Eusepi**, **Flavio Favelli** e **Claire Fontaine**, hanno lavorato a stretto contatto con la **comunità**, raccogliendo storie, memorie e riflessioni condivise. Il risultato è un vero e proprio **museo a cielo aperto**, un itinerario artistico che attraversa il borgo, restituendogli nuovi sguardi e identità.

A **Trevinano**, dove si passa, si sosta, si ascolta e si crea, il paese smette di essere una **periferia** per tornare a essere un **centro emotivo** e umano. Qui, la **cultura** diventa un collante, un gesto generativo che canta con forza, accompagnato dal ritmo di una **banda** che passa e non dimentica, lasciando un’impronta indelebile nel cammino verso il futuro.

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