Haiti: rapimento di una missionaria e di un bambino disabile di 3 anni

Marianna Perrone

Agosto 4, 2025

PORT-AU-PRINCE, 3 agosto 2025 – Nove individui, tra cui una missionaria irlandese e un bambino disabile di tre anni, sono stati rapiti ad Haiti, secondo quanto comunicato dalle autorità locali. Questo episodio si inserisce in un contesto di crescente violenza perpetrata dalle bande nel Paese caraibico.

Dettagli del rapimento

Il rapimento è avvenuto nel cuore della notte a Kenscoff, una località situata a sud-est della capitale Port-au-Prince. Le vittime facevano parte dell’orfanotrofio ‘Sainte-Hélène’, gestito dall’organizzazione ‘Nos Petits frères et soeurs’, attiva in vari Paesi dell’America centrale e meridionale. Le informazioni sono state confermate dal sindaco di Kenscoff, Masillon Jean, e da una fonte vicina all’organizzazione umanitaria. Tra gli ostaggi si trovano anche la direttrice dell’orfanotrofio, Gena Heraty, e sette membri dello staff haitiano.

Descrizione dell’incidente

L’incidente è stato descritto dal sindaco come un’azione ben pianificata. Gli aggressori hanno fatto irruzione nella struttura intorno alle 3:30 del mattino (9:30 ora italiana), senza sparare. Hanno sfondato un muro per accedere alla proprietà e si sono diretti verso l’abitazione della direttrice, da cui hanno portato via i nove ostaggi. Al momento, non è stata avanzata alcuna rivendicazione né richiesta di riscatto. Tuttavia, Gena Heraty è riuscita a contattare brevemente i suoi colleghi la mattina seguente per confermare il rapimento.

Situazione dell’orfanotrofio

L’orfanotrofio ‘Sainte-Hélène’ accoglie circa 270 bambini, di cui circa cinquanta con disabilità. Dall’inizio dell’anno, il comune di Kenscoff è stato bersaglio della coalizione criminale “Viv ansanm”, che ha preso il controllo di molte aree, costringendo i residenti a fuggire. Le forze dell’ordine stanno affrontando notevoli difficoltà nel ripristinare la sicurezza nella regione, aggravando la già critica situazione sociale e umanitaria.

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