Garanti: solo 27 persone in Cpr Gjader potrebbero rimanere in Italia

Egidio Luigi

Agosto 4, 2025

Il 2025 ha portato alla luce questioni riguardanti la gestione dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) in Italia, in particolare quello situato a Gjader, in Albania. Recentemente, Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, insieme a Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, ha effettuato una visita al Cpr e al carcere di Gjader. Questo sopralluogo è stato condotto per analizzare i flussi, gli spazi, i servizi e le procedure, oltre a raccogliere testimonianze dirette dagli ospiti della struttura.

La situazione attuale del Cpr di Gjader

Attualmente, il Cpr di Gjader ospita soltanto 27 persone, un numero estremamente ridotto rispetto alla capienza massima della struttura. Con 144 posti regolamentari e 96 disponibili, il trasferimento di queste persone in Albania appare ingiustificato. I Garanti hanno evidenziato che, sebbene le risorse umane e finanziarie dell’ente gestore, Medihospes, siano sufficienti per garantire un trattamento adeguato, persistono problematiche significative. Tra queste, la difficoltà nei rapporti con i familiari e i legali, complicata dalla distanza geografica, e i rischi per l’assistenza sanitaria, che potrebbero manifestarsi qualora le cure fornite all’interno del Cpr non fossero adeguate. Inoltre, la mancanza di attività ricreative per i trattenuti contribuisce a rendere le lunghe giornate all’interno della struttura ancor più difficili.

Visita dei Garanti e analisi della struttura

Durante la visita, Anastasìa e Calderone sono stati accolti dai dirigenti della Polizia di Stato e dell’ente gestore. Hanno avuto l’opportunità di effettuare un’analisi dettagliata della situazione, ricevendo informazioni preziose. La direttrice della sezione penitenziaria interna è stata parte integrante dell’incontro, e i Garanti hanno visitato una sezione della struttura destinata a detenuti, attualmente inutilizzata, ma progettata per ospitare fino a 24 persone in caso di arresti legati a eventi accaduti all’interno del centro.

Dal momento in cui il Cpr di Gjader ha iniziato a operare, ad aprile di quest’anno, circa 140 persone vi hanno transito, con 113 di esse che hanno lasciato la struttura. Le ragioni di queste uscite includono la mancata proroga del trattenimento, i rimpatri, inidoneità sanitaria e riconoscimenti di protezione internazionale. Gli attuali trattenuti provengono da paesi come Algeria, Senegal, Pakistan, India e Ghana.

Personale e sicurezza all’interno del Cpr

All’interno del Cpr, la sicurezza è garantita da unità di personale della Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, insieme all’Ufficio immigrazione della Questura di Roma. L’ente gestore, Medihospes, impiega 113 persone, tra cui operatori sanitari, legali e mediatori culturali, per fornire assistenza ai trattenuti. Durante il sopralluogo, Anastasìa e Calderone hanno ascoltato le richieste dei trattenuti, dimostrando un impegno attivo nel monitorare e migliorare le condizioni all’interno della struttura.

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