Katz annuncia il rafforzamento della sovranità sul Monte del Tempio

Marianna Perrone

Agosto 3, 2025

Il 25 marzo 2025, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato l’intenzione di rafforzare la sovranità di Israele su Gerusalemme, con particolare riferimento al Monte del Tempio, noto ai palestinesi come Spianata delle Moschee. Questa affermazione è stata accompagnata da immagini del ministro mentre si trovava al Muro Occidentale, in compagnia di soldati delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).

Dichiarazioni di Israel Katz

Nel suo messaggio pubblicato su X, Katz ha espresso la ferma volontà di Israele di mantenere una forte presenza in questa area storicamente contesa, affermando: “Chi odia Israele in tutto il mondo continua a prendere decisioni contro di noi e a protestare, e noi rafforzeremo la nostra presa e sovranità su Gerusalemme, sul Muro Occidentale e sul Monte del Tempio, per sempre”. Queste parole evidenziano la determinazione del governo israeliano di affermare la propria autorità su un luogo di grande significato religioso e politico.

Visita di Itamar Ben Gvir

Nella stessa giornata, il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, ha visitato il Monte del Tempio, un evento che ha suscitato forti reazioni da parte di paesi arabi. In particolare, Giordania e Arabia Saudita hanno manifestato il loro disappunto, sottolineando l’importanza del sito per la comunità musulmana e la necessità di rispettare le sensibilità religiose legate a questo luogo sacro.

Tensioni a Gerusalemme

Le tensioni attorno a Gerusalemme e al Monte del Tempio continuano a essere un tema delicato e controverso, con ripercussioni non solo a livello locale ma anche internazionale. Le dichiarazioni di Katz e le azioni di Ben Gvir potrebbero inasprire ulteriormente le relazioni tra Israele e i paesi arabi, già fragili e segnate da conflitti storici.

Osservazione della situazione attuale

La situazione attuale richiede una attenta osservazione, poiché le dinamiche in gioco potrebbero influenzare gli sviluppi futuri in un’area già segnata da tensioni e conflitti. La comunità internazionale continua a monitorare gli eventi, sperando in un dialogo costruttivo che possa portare a una maggiore stabilità nella regione.

×