Dazi al 15%: l’Unione Europea si spacca su nuove politiche commerciali

Marianna Perrone

Agosto 3, 2025

Domenica 3 agosto 2025, il panorama economico europeo si prepara a una significativa trasformazione con l’entrata in vigore di nuove tariffe doganali. A partire dalla mezzanotte del 7 agosto, i dazi sulle importazioni provenienti dagli Stati Uniti saranno fissati al 15%. Questa decisione è il risultato di un accordo siglato tra il presidente americano, Donald Trump, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il quale ha aperto la strada a negoziati bilaterali cruciali per il futuro commerciale dell’Unione Europea.

Le nuove tariffe e le esenzioni

L’introduzione di dazi del 15% sulle importazioni europee si inserisce in un contesto di tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Le misure, che entreranno in vigore il 7 agosto, pongono l’accento sulla necessità di una risposta coordinata da parte degli Stati membri dell’UE. Ogni nazione avrà il compito di gestire le proprie esenzioni, un aspetto che si preannuncia complesso e delicato, soprattutto per quanto riguarda i settori dell’acciaio, dell’alluminio e del rame, i cui prodotti sono stati soggetti a tariffe elevate dal governo americano.

Le discussioni a livello europeo si concentreranno sulle categorie merceologiche, un elemento chiave per influenzare la bilancia commerciale dei 27 Stati membri. La divisione interna all’Unione risulta evidente, poiché alcuni paesi spingono per una posizione più forte contro le misure statunitensi, mentre altri manifestano preoccupazioni riguardo alle possibili ripercussioni economiche. La partita delle esenzioni è quindi destinata a diventare un tema centrale nei prossimi giorni, con Bruxelles che si trova a dover gestire le aspettative e le pressioni dei vari Stati.

Le reazioni a livello politico

Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha espresso preoccupazione riguardo alla capacità dell’Unione Europea di difendere i propri interessi in questo contesto di negoziati complessi. Le sue dichiarazioni evidenziano la necessità di una strategia comune, in particolare per quanto riguarda le contromisure che Bruxelles potrebbe attuare in risposta ai dazi americani. Giorgetti ha sottolineato come la situazione attuale richieda un approccio unificato per evitare che le singole nazioni agiscano in modo isolato, il che potrebbe compromettere la posizione dell’Unione nel complesso scacchiere commerciale globale.

La discussione sull’accordo quadro tra Stati Uniti e Unione Europea si intensificherà nei prossimi giorni, con l’auspicio che le parti possano trovare un terreno comune che favorisca un commercio equo e sostenibile. La tensione è palpabile, e le conseguenze delle decisioni prese in questo periodo potrebbero avere un impatto duraturo sulle relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico.

Il futuro delle relazioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti si preannuncia quindi incerto, con la necessità di monitorare attentamente gli sviluppi e le reazioni politiche delle varie nazioni europee.

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