Detenuto italiano nel centro migranti Alligator negli Usa: rimpatrio fissato per il 5 agosto

Marianna Perrone

Agosto 2, 2025

Un cittadino italiano, Samuel Gheorghe, di 30 anni, è atteso in Italia il 5 agosto dopo essere stato trattenuto nel controverso centro migranti “Alligator Alcatraz” in Florida. Gheorghe è stato fermato a Miramar per violazioni relative alla sua permanenza irregolare negli Stati Uniti e, dopo aver violato le condizioni della libertĂ  vigilata, è stato trasferito in un carcere per immigrati irregolari. Non presenterĂ  opposizione alla procedura di espulsione. Il suo caso coinvolge anche altri due connazionali: uno è giĂ  rientrato, mentre l’altro è previsto per il giorno successivo.

Il fermo di Samuel Gheorghe a Miramar

Samuel Gheorghe è stato arrestato il 12 luglio 2025 a Miramar, nella contea di Broward, in Florida, secondo quanto comunicato da fonti governative italiane. Il 30enne non possedeva la documentazione necessaria per risiedere regolarmente negli Stati Uniti. A seguito del suo arresto, le autoritĂ  statunitensi hanno avviato una misura temporanea di espulsione, accompagnata dall’obbligo di indossare una cavigliera elettronica. Gheorghe, tuttavia, ha disatteso l’obbligo di presentarsi alla polizia di Fort Lauderdale, violando le condizioni della libertĂ  vigilata. Questa violazione ha portato a un nuovo arresto e al trasferimento, avvenuto il 27 luglio, nel penitenziario conosciuto come Alligator Alcatraz, una struttura ad alta sicurezza per migranti irregolari, recentemente inaugurata in Florida.

Condizioni di detenzione ad Alligator Alcatraz

All’arrivo nella struttura, Gheorghe ha avuto l’opportunitĂ  di comunicare con il console generale italiano a Miami. Durante l’incontro, ha dichiarato di trovarsi in buone condizioni di salute, ma ha espresso preoccupazione per la convivenza con altri detenuti, descritti come “aggressivi”. Le autoritĂ  italiane stanno monitorando attentamente la situazione tramite la Farnesina e il Consolato generale a Miami, che ha effettuato una visita formale ai detenuti italiani nel centro. Gheorghe ha deciso di non opporsi alla procedura di espulsione, evitando così di comparire davanti al giudice dell’immigrazione. Il suo rientro in Italia è previsto per il 5 agosto. La vicenda ha suscitato l’attenzione dei media, sia italiani che internazionali, a causa delle dure condizioni della struttura in cui Gheorghe è stato detenuto.

Procedura di espulsione e rimpatrio

La procedura di espulsione di Gheorghe, confermata dalle fonti consolari italiane, culminerĂ  con un rimpatrio assistito su un volo in partenza da Miami. Non sono previste ulteriori udienze in tribunale, dato che Gheorghe ha rinunciato all’opposizione formale. Le autoritĂ  italiane hanno fornito assistenza legale e diplomatica fin dall’inizio della vicenda. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha dichiarato che il consolato e l’ambasciata sono attivamente impegnati per garantire il ritorno in sicurezza dei cittadini italiani trattenuti negli Stati Uniti. Il caso di Gheorghe è uno dei tre recenti casi di cittadini italiani fermati per violazioni legate all’immigrazione negli Stati Uniti.

Altri italiani coinvolti nel caso

Oltre a Samuel Gheorghe, altri due cittadini italiani sono stati trattenuti in strutture di detenzione statunitensi. Il primo, Fernando Eduardo Artese, di 63 anni, con doppia cittadinanza italiana e argentina, è stato arrestato a fine giugno ed è giĂ  rientrato in Italia il 31 luglio, sempre attraverso una procedura di espulsione. Il secondo caso riguarda Gaetano Mirabella Costa, inizialmente detenuto ad Alligator Alcatraz e successivamente trasferito nel centro ICE di Krome, a Miami. A differenza di Gheorghe e Artese, Mirabella Costa dovrĂ  comparire davanti al giudice per la quantificazione della pena detentiva prima dell’espulsione, con il suo rientro previsto per il 6 agosto.

Il centro Alligator Alcatraz: un carcere controverso

Il penitenziario Alligator Alcatraz, inaugurato il 1° luglio 2025, si trova nel cuore delle Everglades in Florida. Questa struttura ad alta sorveglianza è progettata per la detenzione temporanea di migranti irregolari, con una capienza massima di 5.000 persone. Secondo quanto dichiarato dall’ex presidente Donald Trump, che ha sostenuto il progetto, il centro sarebbe “piĂ¹ duro della vera Alcatraz”. Tuttavia, l’edificio e il regime carcerario hanno suscitato critiche da parte di associazioni per i diritti civili e organizzazioni internazionali, che denunciano condizioni di detenzione severe e una mancanza di trasparenza nei procedimenti. Il caso di Samuel Gheorghe ha riacceso il dibattito su queste problematiche, ponendo interrogativi sul trattamento riservato ai cittadini stranieri in attesa di espulsione.

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