Trump introduce nuovi dazi che variano dal 10% al 41% sulle importazioni

Egidio Luigi

Agosto 1, 2025

Nell’ottobre 2023, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che introduce nuove tariffe doganali su una serie di beni provenienti da diversi Paesi. Queste nuove misure, che variano da un minimo del 10% a un massimo del 41%, colpiscono in particolare la Siria, suscitando preoccupazioni a livello internazionale.

L’accordo sui dazi

L’accordo sui dazi tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, siglato in Scozia, rimane in vigore. Secondo quanto stabilito nell’intesa tra Trump e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, le tariffe per i Paesi dell’Unione Europea sono fissate al 15%. Anche i dazi imposti alla Gran Bretagna restano invariati al 10%, mantenendo così una certa stabilità nelle relazioni commerciali tra le parti coinvolte.

Modifiche alle tariffe

In questo nuovo contesto, Trump ha apportato modifiche significative alle percentuali di alcuni dazi rispetto a quanto precedentemente annunciato il 2 aprile. A partire da oggi, la Svizzera subirà un incremento della tariffa, che passerà al 39%, superando così le minacce iniziali. Al contrario, Taiwan beneficerà di una riduzione, con una tariffa fissata al 20%. Per quanto riguarda il Canada, i dazi sui beni canadesi saliranno dal 25% al 35%. La Casa Bianca ha giustificato questa decisione, affermando che l’aumento è una risposta alla “continua inazione e alle ritorsioni” da parte del governo canadese.

Impatto delle nuove tariffe

Le nuove tariffe entreranno in vigore immediatamente, segnando un ulteriore passo nella strategia commerciale di Trump, che mira a proteggere i produttori americani e a rispondere a quelle che considera pratiche commerciali sleali. La situazione continua a evolversi, con potenziali ripercussioni sulle relazioni internazionali e sull’economia globale.

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