Il 1° agosto 2025, il Parlamento di San Salvador ha approvato una significativa riforma costituzionale che modifica profondamente il quadro politico del Paese. La riforma, sostenuta in gran parte dai membri del partito del Presidente Nayib Bukele, elimina i limiti di mandato per il capo dello Stato, consentendo a Bukele, un noto alleato di Donald Trump, di candidarsi indefinitamente alle elezioni presidenziali.
Il provvedimento è stato approvato con una procedura accelerata e ha visto il voto favorevole di tutti i 57 deputati pro-Bukele, mentre solo tre membri dell’opposizione si sono opposti. Oltre all’abolizione dei limiti di mandato, la riforma prevede anche l’eliminazione del secondo turno di voto e l’estensione della durata del mandato presidenziale, che passerà da cinque a sei anni.
Dettagli della riforma costituzionale
La riforma costituzionale approvata dal Parlamento di El Salvador ha suscitato un ampio dibattito nel Paese e all’estero. La modifica più controversa riguarda l’abolizione dei limiti di mandato, che permette a Bukele di continuare a governare senza restrizioni temporali. Questo cambiamento è stato giustificato dai sostenitori come un passo necessario per garantire stabilità politica e continuità nelle politiche del governo.
In aggiunta, l’eliminazione del secondo turno di voto rappresenta un cambiamento significativo nel processo elettorale. Tradizionalmente, il secondo turno era previsto quando nessun candidato otteneva la maggioranza assoluta nel primo turno. Con questa riforma, il sistema elettorale diventa più semplice, ma solleva preoccupazioni riguardo alla rappresentatività e alla possibilità di una maggiore polarizzazione politica.
L’estensione del mandato presidenziale da cinque a sei anni è un altro aspetto che ha sollevato interrogativi. I critici sostengono che questa modifica potrebbe consolidare ulteriormente il potere del presidente, riducendo la capacità di opposizione e limitando la democrazia nel Paese.
Reazioni alla riforma
Le reazioni alla riforma costituzionale sono state diverse. I sostenitori di Bukele lodano il provvedimento come un’opportunità per continuare il lavoro intrapreso dal presidente, che ha guadagnato popolarità per le sue politiche contro la criminalità e per la gestione della pandemia. Tuttavia, le voci critiche avvertono che l’assenza di limiti di mandato potrebbe portare a un regime autoritario, con conseguenze negative per la democrazia e i diritti umani.
Le organizzazioni internazionali e i diritti umani hanno espresso preoccupazione per il futuro della democrazia in El Salvador. La modifica della Costituzione, secondo alcuni analisti, potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto ai progressi democratici raggiunti negli ultimi decenni.
In questo contesto, il governo di Bukele si trova a dover affrontare sfide significative, sia sul fronte interno che internazionale. La riforma potrebbe avere ripercussioni anche sulla stabilità politica della regione, in un momento in cui molti Paesi dell’America Centrale stanno cercando di rafforzare le loro istituzioni democratiche.
L’adozione di questa riforma costituzionale rappresenta, quindi, un punto di svolta nella storia recente di El Salvador, con implicazioni che si faranno sentire per gli anni a venire.