Visita della delegazione del Congresso Usa a Taiwan provoca la reazione di Pechino

Marianna Perrone

Luglio 31, 2025

Il 31 luglio 2025, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha rilasciato una dichiarazione riguardante le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti, in risposta a notizie secondo cui il senatore repubblicano Roger Wicker, presidente della Commissione per le forze armate, sarebbe in procinto di guidare una delegazione del Congresso statunitense a Taiwan nel mese di agosto. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Cina ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra Washington e Taipei.

Le dichiarazioni della Cina

Guo Jiakun ha espresso la ferma posizione di Pechino, sottolineando che la Cina “si è sempre opposta con fermezza” a interazioni ufficiali tra gli Stati Uniti e Taiwan. Il portavoce ha esortato gli Stati Uniti a rispettare il principio dell’Unica Cina e a seguire i tre comunicati congiunti, che stabiliscono le basi per le relazioni tra i due paesi. La Cina ha insistito sulla necessità di interrompere qualsiasi interferenza nei propri affari interni e ha condannato le azioni che potrebbero essere interpretate come un supporto alle forze separatiste di Taiwan, definite “indipendentiste”.

La posizione cinese è chiara: ogni tentativo di legittimare Taiwan come entità indipendente è visto come una minaccia alla sovranità nazionale. Guo ha affermato che gli Stati Uniti devono smettere di “complicare” la situazione e rispettare le sensibilità di Pechino, evitando di alimentare le tensioni nella regione. Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono già tese, e questa nuova situazione non fa altro che aumentare le preoccupazioni riguardo a un possibile deterioramento delle relazioni diplomatiche.

Il ruolo del senatore Roger Wicker

Roger Wicker, senatore del Mississippi e figura di spicco nel partito repubblicano, ha un lungo storico di coinvolgimento nelle questioni di difesa e sicurezza nazionale. La sua decisione di guidare una delegazione a Taiwan è vista come un atto simbolico di sostegno all’isola, che ha cercato di rafforzare le proprie relazioni con gli Stati Uniti in un periodo di crescente assertività da parte della Cina. La missione, prevista per agosto, potrebbe includere incontri con funzionari taiwanesi e discussioni su questioni di sicurezza regionale.

Wicker ha già espresso il suo impegno per la difesa di Taiwan e ha sostenuto l’importanza di un’alleanza solida tra gli Stati Uniti e i suoi partner nella regione. La visita a Taiwan avviene in un contesto geopolitico complesso, dove le tensioni tra Cina e Stati Uniti continuano a crescere, in particolare in relazione alle questioni di commercio, tecnologia e sicurezza.

Le reazioni a questa missione sono attese con interesse, poiché potrebbero influenzare ulteriormente le dinamiche tra le due potenze globali e tra la Cina e Taiwan. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, poiché ogni passo in questo delicato equilibrio potrebbe avere ripercussioni significative sulla stabilità della regione asiatica.

Implicazioni geopolitiche

Le dichiarazioni del portavoce cinese e la pianificazione della visita del senatore Wicker a Taiwan evidenziano la crescente tensione nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti. La Cina considera Taiwan una provincia ribelle e non tollera alcuna forma di riconoscimento internazionale che possa legittimare la sua indipendenza. La posizione di Pechino è rafforzata dalla sua crescente influenza economica e militare nella regione.

D’altra parte, gli Stati Uniti hanno storicamente sostenuto Taiwan, fornendo supporto militare e politico. Questa dinamica è ulteriormente complicata dalla crescente competizione tra le due potenze per il predominio tecnologico e commerciale. La visita di Wicker potrebbe essere interpretata come un segnale di sostegno a Taiwan, ma potrebbe anche innescare una risposta più aggressiva da parte della Cina.

In questo contesto, è fondamentale monitorare come gli eventi si sviluppano nei prossimi mesi e quali strategie adotteranno sia gli Stati Uniti che la Cina per gestire le loro relazioni in un panorama internazionale in continua evoluzione.

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