Ue, la proposta di tassa sulle reti per le Big Tech risulta impraticabile

Egidio Luigi

Luglio 31, 2025

La Commissione Europea ha ribadito il proprio diritto di legiferare in materia di attività economiche, comprese le infrastrutture digitali, all’interno dell’Unione. Un portavoce dell’ente ha dichiarato che, in merito all’argomento, non è ritenuta una soluzione praticabile l’imposizione di una tassa sulle reti, nota come “fair share”, che obbligherebbe le grandi aziende tecnologiche a contribuire per l’uso delle infrastrutture. Questa affermazione è stata fatta in risposta a domande riguardanti l’inclusione del settore digitale nell’accordo commerciale tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti sui dazi.

Posizione equa per tutte le imprese

Il portavoce ha sottolineato che l’esenzione proposta non sarebbe limitata esclusivamente alle aziende americane, evidenziando così la volontà di mantenere un approccio equo e bilanciato per tutte le imprese che operano nel mercato europeo. Questa posizione è stata espressa nel contesto di un dibattito più ampio sulle politiche fiscali e commerciali che l’Unione sta cercando di implementare per garantire una concorrenza leale nel settore digitale.

Equilibrio tra regolamentazione e innovazione

La Commissione, lo scorso febbraio, ha pubblicato un libro bianco in cui vengono analizzate le sfide e le opportunità legate all’economia digitale, ponendo l’accento sull’importanza di un quadro normativo che favorisca l’innovazione e la crescita, senza gravare eccessivamente sulle aziende. L’ente europeo sta quindi cercando di trovare un equilibrio tra la necessità di regolamentare il mercato e la volontà di non ostacolare lo sviluppo delle tecnologie emergenti.

Relazioni commerciali in evoluzione

Queste dichiarazioni arrivano in un momento cruciale per le relazioni commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, dove le politiche fiscali e le normative commerciali sono al centro del dibattito politico. La questione della tassazione delle grandi aziende tecnologiche è un tema caldo, con molti Paesi che stanno cercando di trovare soluzioni per garantire che le multinazionali contribuiscano equitativamente alle economie locali.

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