Grecia: avvio dell’uso dell’Intelligenza Artificiale per gestire i flussi migratori

Marianna Perrone

Luglio 31, 2025

La Grecia si sta affermando come un punto cruciale per l’implementazione di tecnologie avanzate nell’ambito della gestione dei flussi migratori. Nel 2025, il governo ellenico ha ricevuto un finanziamento di 1,6 miliardi di euro dall’Unione Europea, destinato all’introduzione di sistemi di sorveglianza sofisticati lungo il confine con la Turchia, in particolare lungo il fiume Evros. Questo investimento mira a migliorare la capacità del Paese di monitorare e controllare l’ingresso di migranti che tentano di raggiungere la Grecia in modo irregolare, sia via terra che via mare.

Il progetto Reaction e l’uso dell’intelligenza artificiale

Il progetto denominato Reaction rappresenta una delle iniziative più ambiziose in questo ambito. Esso prevede l’impiego di droni equipaggiati con algoritmi adattivi, capaci di automatizzare compiti ripetitivi e di rispondere a cambiamenti nelle informazioni disponibili. Questi droni sono progettati per apprendere le rotte migratorie e identificare le aree più difficili da monitorare, permettendo una sorveglianza continua e mirata.

La Grecia sta affrontando una crisi migratoria senza precedenti, con un flusso di arrivi che ha visto 11.000 persone giungere sull’isola di Lesbo nell’ultimo anno. I centri di accoglienza, finanziati dall’Unione Europea, si trovano ora in una situazione di sovraccarico, rendendo il compito di gestione delle emergenze ancora più complesso. L’implementazione di tecnologie come quelle previste dal progetto Reaction potrebbe fornire strumenti utili per affrontare questa sfida.

Implicazioni etiche e sociali dell’uso della tecnologia

L’adozione di sistemi di sorveglianza avanzati solleva interrogativi significativi riguardo alle implicazioni etiche e sociali. Mentre la Grecia cerca di migliorare la gestione dei flussi migratori, è fondamentale considerare l’impatto di tali tecnologie sui diritti umani e sulla dignità delle persone in cerca di asilo. La sorveglianza automatizzata, sebbene possa aumentare l’efficienza delle operazioni di controllo, rischia di compromettere la trasparenza e la responsabilità, elementi cruciali in un contesto così delicato.

Inoltre, la crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale per gestire situazioni umanitarie potrebbe portare a una disumanizzazione del processo decisionale, dove le vite delle persone vengono trattate come dati da analizzare piuttosto che come individui con storie e diritti. È essenziale che il governo greco, insieme all’Unione Europea, stabilisca linee guida chiare e rigorose per garantire che l’uso di queste tecnologie avvenga nel rispetto dei principi fondamentali dei diritti umani.

La Grecia, nel 2025, si trova quindi a un bivio: da un lato, la necessità di gestire un’emergenza migratoria sempre più pressante; dall’altro, l’urgenza di garantire che l’implementazione di tecnologie avanzate avvenga in modo etico e responsabile.

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