Giovedì 31 luglio 2025, l’Unione Europea si prepara a una giornata cruciale per le relazioni commerciali con gli Stati Uniti, in vista della scadenza fissata dall’amministrazione Trump per il giorno successivo. Il tema centrale è l’attuazione di un accordo sui dazi doganali, che potrebbe avere un impatto significativo sulle esportazioni di vari prodotti, tra cui vini e liquori.
La situazione attuale sui dazi
L’Unione Europea sta lavorando intensamente a una dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti, in seguito all’accordo di principio raggiunto tra il presidente americano Donald Trump e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che prevede una tariffa doganale di base del 15%. Tuttavia, questo provvedimento non è vincolante, e i dettagli specifici sulle tariffe potrebbero continuare a essere oggetto di negoziati. Da Bruxelles, i funzionari si mostrano cautamente ottimisti, sperando che l’amministrazione Trump onori l’accordo raggiunto.
Se Washington non dovesse intervenire sui dazi entro il primo agosto, potrebbe scattare una tariffa del 30% già annunciata da Trump in precedenti dichiarazioni. La Commissione Europea ha dichiarato di essere “determinata a garantire il massimo numero di esenzioni” per i prodotti commerciali, ma ha anche avvertito che non ci si aspetta che i vini e i liquori siano inclusi tra i primi a ricevere esenzioni. Inoltre, è stato reso noto che non ci sono margini per includere la digital tax nelle attuali trattative con gli Stati Uniti.
L’accordo tra Trump e von der Leyen
Il raggiungimento di un accordo tra Donald Trump e Ursula von der Leyen rappresenta un passo importante nelle relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti. Il portavoce della Commissione Europea ha sottolineato che l’Unione si aspetta che gli Stati Uniti “attui l’accordo” di domenica, il quale prevede una tariffa doganale di base del 15%. Questo accordo, se rispettato, potrebbe alleggerire la pressione sulle esportazioni europee e favorire una maggiore collaborazione commerciale.
Tuttavia, il primo agosto rappresenta una scadenza critica. In caso di mancato intervento da parte di Washington, si attiverebbe automaticamente la tariffa del 30%, che avrebbe effetti devastanti su molte aziende europee. Da Bruxelles, si continua a lavorare per garantire che l’intesa raggiunta venga rispettata, ma i funzionari avvertono che il futuro delle negoziazioni rimane incerto.
La situazione attuale evidenzia la complessità delle relazioni commerciali internazionali e la necessità di un dialogo costante tra le parti coinvolte. Con l’avvicinarsi della scadenza, gli occhi del mondo sono puntati sugli sviluppi che potrebbero influenzare non solo i mercati europei, ma anche quelli globali.