Un uomo di 29 anni, originario della Somalia, è stato arrestato il 15 gennaio 2025 a Zweibruecken, in Germania, con l’accusa di aver sequestrato e torturato migranti. Le indagini hanno rivelato un crimine particolarmente efferato: l’uccisione di un bambino, anche lui somalo, avvenuta in circostanze atroci. Il piccolo sarebbe stato colpito alla gola con un coltello dopo aver cercato di opporsi a un tentativo di violenza sessuale perpetrato dall’arrestato. L’atto violento era parte di un piano dell’uomo per filmare l’aggressione e costringere i familiari della vittima a versare un riscatto per la liberazione del bambino.
Collaborazione internazionale per l’arresto
Le autorità italiane, tra cui il Servizio Centrale Operativo (Sco), il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (Scico) e la squadra mobile di Palermo, hanno collaborato con la polizia tedesca per eseguire l’arresto. Questo intervento è stato reso possibile grazie a un mandato d’arresto europeo, emesso in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dal giudice per le indagini preliminari (gip) di Palermo.
Importanza della lotta contro i crimini
L’operazione ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro i crimini legati all’immigrazione e alla tratta di esseri umani. La DDA della Procura di Palermo ha guidato le indagini, evidenziando come le autorità italiane stiano intensificando gli sforzi per combattere queste forme di violenza e sfruttamento. La cattura del 29enne rappresenta un passo significativo nella ricerca di giustizia per le vittime di crimini atroci e per la protezione dei migranti vulnerabili.