Londra annuncia il riconoscimento dello Stato di Palestina a settembre, Netanyahu: “Starmer favorisce Hamas e penalizza le sue vittime”

Marianna Perrone

Luglio 30, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 663, con sviluppi significativi che coinvolgono anche il Regno Unito. Il 20 febbraio 2025, il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato che il suo governo riconoscerà ufficialmente lo Stato palestinese entro settembre, prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Questa decisione arriva dopo settimane di pressioni da parte di membri del suo partito, i laburisti, e rappresenta un cambiamento di rotta rispetto alla posizione precedente. Tuttavia, Starmer ha specificato che questo riconoscimento avverrà solo se Israele adotterà “misure sostanziali” per migliorare la “situazione spaventosa” a Gaza e rispetterà altre condizioni, tra cui un cessate il fuoco.

La Gran Bretagna e il riconoscimento dello Stato palestinese

Con questa mossa, la Gran Bretagna si prepara a diventare il secondo membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu e la 149esima nazione a riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese, seguendo l’esempio della Francia. La reazione da parte di Israele non si è fatta attendere. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso il suo disappunto, affermando che la decisione di Starmer “premia il mostruoso terrorismo di Hamas e punisce le sue vittime”. Ha avvertito che la creazione di uno Stato jihadista al confine con Israele potrebbe rappresentare una minaccia anche per la Gran Bretagna in futuro.

La risposta del governo israeliano

Nel frattempo, la risposta del governo israeliano è stata ferma. Il ministro Gideon Saar ha ribadito che non ci sarà alcuna creazione di uno Stato palestinese, mentre il collega Bezalel Smotrich ha rilanciato l’idea di un Grande Israele, proponendo l’annessione di Gaza e della Cisgiordania nel caso in cui Hamas non accetti di negoziare. La tensione tra le due parti continua a crescere, con il governo israeliano che mostra determinazione nel mantenere la propria posizione.

Iniziative umanitarie e crisi nella regione

In un contesto di crisi umanitaria, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che mercoledì due aerei della Germania partiranno per effettuare missioni di lancio di aiuti nella Striscia di Gaza. Questa iniziativa è stata definita “un segnale piccolo ma importante” per sostenere la popolazione colpita dal conflitto. La situazione rimane delicata, con le prospettive di pace che sembrano lontane, mentre le tensioni tra Israele e Palestina continuano a influenzare gli equilibri geopolitici della regione.

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