Il trader accusato di orchestrare una truffa legata alla meme-coin $Libra, promossa dal presidente argentino Javier Milei, ha rivelato dettagli inquietanti riguardo ai suoi legami con la famiglia del leader argentino. La questione è emersa durante un’udienza tenutasi martedì 29 luglio 2025 presso il tribunale di New York, dove gli avvocati hanno presentato una class-action contro i presunti autori della frode.
Dettagli della class-action
La presentazione, redatta in un documento di 110 pagine, è stata consegnata alla giudice federale Jennifer Rochon. All’interno, il quotidiano ClarÃn riporta che sono state incluse schermate di conversazioni chat in cui il trader Hayden Davis, il principale indiziato dell’operazione fraudolenta, sostiene di avere il controllo su Milei e di aver effettuato pagamenti diretti alla sorella del presidente, Karina. In una delle conversazioni, datata dicembre 2024, Davis afferma: “Possiamo avere i tweet di Milei. Lo incontrerò personalmente e farà una promozione, ce l’ho sotto controllo”. Queste dichiarazioni sollevano interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità delle interazioni tra il trader e il presidente argentino.
Incontri tra Davis e Milei
Il documento legale sottolinea che il 30 gennaio 2025, Davis ha effettivamente incontrato Milei presso il palazzo di governo di Buenos Aires. Successivamente, il presidente ha pubblicato un selfie sui suoi social, accompagnato da un messaggio in cui affermava di aver avuto una “conversazione molto interessante” con l’imprenditore Hayden Davis riguardo all’impatto della tecnologia blockchain in Argentina. Questo incontro ha alimentato ulteriormente i sospetti sulle reali motivazioni dietro la promozione della meme-coin $Libra.
Promozione della meme-coin $Libra
Il 14 febbraio 2025, Milei ha pubblicato un messaggio sui suoi canali social, esortando i cittadini a investire nella meme-coin $Libra, descritta come un’iniziativa privata volta a stimolare la crescita dell’economia argentina, finanziando piccole imprese e imprenditori locali. Le affermazioni di Davis e le successive azioni di Milei pongono interrogativi sulla legittimità di tali promozioni e sul potenziale conflitto di interessi che potrebbe derivarne.
Il caso continua a svilupparsi, con gli avvocati della class-action che richiedono una proroga per il congelamento di oltre 57 milioni di dollari presenti nei portafogli virtuali di Davis. La situazione rimane sotto osservazione, mentre emergono ulteriori dettagli sulle connessioni tra il trader e il governo argentino.