È trascorso quasi un mese dalla scomparsa di Gustavo Viana Lemos, un ex-militare della marina brasiliana di 31 anni, partito come volontario per unirsi alle forze armate ucraine. L’ultimo contatto con i familiari risale alla fine di giugno, poco prima di una missione. La notizia della sua presunta morte è giunta il 21 luglio tramite un compagno d’armi, ma finora non ci sono state conferme ufficiali né dal Ministero degli Esteri né dall’ambasciata brasiliana a Kiev. Un familiare ha dichiarato al portale G1: “Poiché non abbiamo il corpo né conferme, speriamo ancora che non sia vero”.
Gustavo risiedeva con i genitori a Laguna, una località nel sud dello stato di Santa Catarina. Non aveva figli e, come riferito da un parente, nutriva da tempo il desiderio di partecipare a un conflitto armato.
Le perdite brasiliane nel conflitto ucraino
Secondo le informazioni fornite dal Ministero degli Esteri brasiliano, otto cittadini brasiliani sono morti in combattimento dal 2022, mentre altri tredici risultano attualmente dispersi. La situazione è preoccupante e mette in evidenza il rischio che corre chi decide di unirsi a forze straniere in conflitti come quello in Ucraina.
Il reclutamento di volontari in Ucraina
Le stime indicano che attualmente fino a cento brasiliani sono impegnati nelle fila della Legione internazionale ucraina. Per attrarre nuovi volontari, il governo di Kiev offre stipendi che possono arrivare fino a 4.000 euro (circa 25.000 real) al mese. Sono state avviate campagne di reclutamento in lingua portoghese, con video promozionali e il coinvolgimento di ex militari e civili esperti. La pagina ufficiale per l’arruolamento è stata tradotta e diffusa attraverso piattaforme di messaggistica come WhatsApp, Telegram e Signal.
Questa strategia di reclutamento si ispira al modello colombiano, dove circa duemila ex militari e guerriglieri provenienti dal Paese sudamericano sono stati già impiegati dall’Ucraina, attratti da compensi elevati rispetto agli standard economici locali. La situazione evidenzia non solo l’impatto del conflitto, ma anche le scelte difficili che molti giovani devono affrontare in cerca di opportunità in un contesto di instabilità.