Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il giorno 659, con sviluppi significativi sul fronte diplomatico e umanitario. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha risposto in modo secco alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron riguardo al riconoscimento della Palestina, affermando che “quel che dice non ha alcun peso”. Anche altre potenze europee, tra cui Regno Unito, Germania e Italia, si mostrano prudenti. La premier italiana, Giorgia Meloni, ha definito “quasi controproducente” la scelta di riconoscere la Palestina in questo momento.
Nel frattempo, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato che permetteranno il lancio di cibo sulla Striscia di Gaza, ma hanno negato che ci sia una carestia in corso nell’enclave palestinese. Tuttavia, secondo fonti locali, decine di migliaia di aiuti umanitari, già scaduti, sono stati distrutti dall’esercito israeliano.
Distruzione di aiuti umanitari in Gaza
Il 26 luglio 2025, l’emittente israeliana Kan ha riportato che l’IDF ha distrutto una quantità significativa di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo, che erano stati destinati ai residenti di Gaza. Questi aiuti, rimasti in attesa per settimane al valico di Kerem Shalom, si sono deteriorati e sono stati considerati scaduti. Le stime indicano che la quantità di forniture distrutte supera i mille camion.
Le fonti militari hanno confermato che la decisione di distruggere questi aiuti è stata presa a causa della loro condizione deteriorata, ma ciò ha sollevato preoccupazioni tra le organizzazioni umanitarie e i rappresentanti della comunità internazionale. La situazione nella Striscia di Gaza continua a essere critica, con molti residenti che dipendono dagli aiuti per la loro sopravvivenza. Le autorità locali hanno espresso la loro frustrazione per la mancanza di accesso a cibo e beni essenziali, mentre le tensioni politiche continuano a ostacolare la fornitura di assistenza.
Reazioni internazionali e politiche locali
Le reazioni internazionali alla distruzione degli aiuti umanitari sono state immediate. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’azione dell’IDF, chiedendo una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione degli aiuti. Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza, sottolineando che la distruzione di aiuti alimentari non fa altro che aggravare le sofferenze della popolazione civile.
Nel contesto politico, la posizione di Trump e Meloni ha suscitato dibattiti accesi. Mentre la comunità internazionale si divide sull’argomento, molti osservatori sottolineano l’importanza di un approccio diplomatico per affrontare la crisi. Le dichiarazioni di Macron e la reazione di Trump evidenziano le complessità delle relazioni internazionali in un momento in cui la stabilità della regione è in gioco.
La situazione rimane tesa, con la comunità internazionale che continua a monitorare gli sviluppi, sperando in una risoluzione pacifica e duratura del conflitto.