Milano ospita i playoff del campionato di calcio libico: ecco il motivo della scelta.

Marianna Perrone

Luglio 26, 2025

Nel 2025, il panorama calcistico italiano si trova a osservare un evento inaspettato: la Libyan Premier League approda a Milano. Questa iniziativa, che ha preso forma il 25 luglio, segna un ritorno del calcio libico sul suolo italiano, un fatto che, sebbene possa sembrare insolito, affonda le radici in relazioni economiche e politiche più profonde. Le partite si svolgeranno all’Arena Civica, un impianto che ha riaperto i battenti per accogliere tre match in una sola giornata, con un programma che si estenderà fino al 10 agosto.

Un evento sotto i riflettori di Milano

Milano, storicamente un punto di riferimento per il calcio, ha accolto i playoff del campionato libico con un certo sforzo organizzativo. Tuttavia, l’attenzione mediatica sembra essere limitata, sollevando interrogativi sul motivo per cui un evento di tale portata venga ospitato in Italia. La formula scelta prevede partite a porte chiuse, con la sola presenza di venti tifosi per squadra provenienti dalla Libia, il che rende difficile attrarre un pubblico più ampio. Non è la prima volta che l’Italia ospita eventi del genere, avendo già affrontato simili situazioni nel 2024, quindi ci si chiede perché si stia ripetendo questa esperienza.

Motivazioni dietro la scelta di Milano

La decisione di Milano di diventare il palcoscenico della Libyan Premier League non è casuale. È il risultato di un accordo firmato il 7 maggio 2024, durante la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Tripoli. Questo evento fa parte del Piano Mattei, un insieme di accordi bilaterali tra Italia e Libia, sottolineando l’importanza delle relazioni economiche tra i due paesi. Un attore fondamentale in questa iniziativa è Tamoil, l’azienda statale libica che gestisce i giacimenti petroliferi e che ha già collaborato con squadre italiane in passato.

La Libia, attualmente, rappresenta una risorsa cruciale per l’Italia, essendo il primo fornitore di petrolio, coprendo il 21,5% delle importazioni nazionali. Solo nei primi due mesi del 2025, l’Italia ha importato oltre due milioni di tonnellate di greggio dalla Libia. Questa dipendenza economica ha spinto il governo italiano a rafforzare i legami con Tripoli, cercando di evitare situazioni di crisi come quelle vissute nel recente passato.

Presenze scomode ed eventi passati

Un aspetto da considerare è la presenza di figure controversie nel panorama libico. Il generale Haftar, che in passato ha rappresentato un possibile rischio diplomatico, è stato escluso dalla competizione. La squadra Al Nasr di Bengasi, sotto la sua influenza, non parteciperà ai playoff, evitando così potenziali tensioni. L’anno precedente, la presenza di Haftar aveva creato imbarazzi durante la cerimonia di premiazione, quando la sua squadra vinse il torneo e lui fu invitato a non partecipare.

In un’altra occasione, la figura di Abdel Ghani al Kikli, noto come “Ghnewa”, è stata esclusa a causa della sua morte in un agguato a Tripoli, un evento che ha ulteriormente complicato il quadro politico e sportivo in Libia.

Preparativi e organizzazione dell’evento

Nonostante le difficoltà, l’organizzazione dell’evento ha visto la collaborazione di diverse entità. La Sport Global Management, società privata con sede a Ginevra, ha gestito l’organizzazione dei playoff, cercando di garantire un’esperienza soddisfacente per le squadre libiche. Le aspettative iniziali erano alte, con la possibilità di ospitare la finale in stadi prestigiosi, ma le realtà logistiche hanno portato a scelte più modeste.

Le squadre libiche, sebbene inizialmente scettiche, hanno accolto con entusiasmo l’opportunità di competere in Italia, considerandola un evento storico. La squadra Asswehly di Misurata, ad esempio, ha celebrato l’accesso alla post-season con entusiasmo, dimostrando che, nonostante le sfide, il calcio rimane un legame forte tra i due paesi.

Il panorama calcistico libico, quindi, si intreccia con quello italiano, creando un evento che, sebbene possa sembrare marginale, rappresenta un passo significativo nel rafforzamento delle relazioni bilaterali.

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