La giustizia blocca gli accampamenti a favore di Bolsonaro a Brasilia

Marianna Perrone

Luglio 26, 2025

Il giudice della Corte Suprema brasiliana, Alexandre de Moraes, ha emesso un provvedimento che vieta l’installazione di accampamenti da parte dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro in un’area di un chilometro dalla Piazza dei Tre Poteri, dalla Spianata dei Ministeri e dalle caserme delle forze armate, situate nel centro politico di Brasilia. Questa decisione è stata presa il 25 gennaio 2025, in risposta alle recenti manifestazioni dei deputati bolsonaristi.

Azione legale e proteste

L’azione legale è scaturita dopo che alcuni membri del Congresso, fedeli a Bolsonaro, avevano montato tende nei pressi della sede dell’Alta Corte per protestare contro le misure cautelari imposte all’ex presidente. Bolsonaro è attualmente sotto indagine per presunti tentativi di influenzare la magistratura al fine di ottenere un’amnistia per le accuse di tentato colpo di Stato, in cambio della revoca dei dazi del 50% sull’export brasiliano imposti dall’ex presidente statunitense Donald Trump, suo alleato.

Protagonisti della protesta

Tra i protagonisti di questa protesta figura il deputato Helio Lopes, che venerdì scorso ha messo in scena uno “sciopero del silenzio”, coprendosi la bocca con un cerotto. L’iniziativa ha attirato l’attenzione di altri parlamentari del Partito Liberale (PL), lo stesso di Bolsonaro, costringendo l’intervento della Forza Nazionale di Sicurezza (FNS) e della polizia del Distretto Federale.

Rischi di disordini

Il giudice de Moraes ha sottolineato che la presenza di accampamenti potrebbe aumentare il rischio di nuovi disordini, simili all’assalto avvenuto l’8 gennaio 2023, quando migliaia di sostenitori di Bolsonaro devastarono le sedi del parlamento, della presidenza e della Corte Suprema. Il magistrato ha affermato che “il tentativo di ripetere gli accampamenti golpisti che precedettero gli attacchi richiede una reazione proporzionata da parte dello Stato”. Queste azioni sono state interpretate come il culmine di un presunto piano sovversivo volto a mantenere Bolsonaro al potere dopo la sconfitta nelle elezioni del 2022, vinte da Luiz Inacio Lula da Silva.

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