L’Ufficio governativo per i media di Gaza ha lanciato un allerta grave riguardo alla situazione critica che coinvolge i bambini nella Striscia. Secondo quanto riportato da Al Jazeera, circa 100.000 bambini di età inferiore ai due anni, di cui 40.000 neonati, sono a rischio di morte imminente a causa di un “disastro umanitario senza precedenti” attribuito all’occupazione israeliana.
Crisi umanitaria e mancanza di risorse
La crisi è alimentata dalla mancanza di latte per neonati e integratori nutrizionali, aggravata dalla chiusura dei valichi e dall’impossibilità di ricevere anche i rifornimenti più basilari. In un comunicato ufficiale, le autorità locali hanno dichiarato che si sta assistendo a una “deliberata uccisione di massa“, sottolineando come molti neonati siano costretti a essere allattati con acqua anziché con latte artificiale a causa della scarsità di risorse. Questa situazione è descritta come il risultato di una politica di fame e sterminio attuata dall’occupazione israeliana.
Tragedia e appelli internazionali
Nella mattinata del 2 dicembre 2025, un neonato di nome Hud Arafat ha perso la vita a Gaza a causa di grave malnutrizione e mancanza di latte artificiale. Questo tragico evento porta il totale delle morti tra i bambini a tre nelle ultime 24 ore, portando il bilancio complessivo delle vittime della fame a Gaza a 124. La situazione continua a destare preoccupazione e indignazione, con appelli internazionali che si moltiplicano per cercare di ottenere aiuti umanitari e una soluzione a questa emergenza.