Cuba riconosce ‘errori’ nella gestione della crisi economica attuale

Egidio Luigi

Luglio 26, 2025

Il governo cubano ha recentemente espresso un’autocritica inusuale riguardo alla situazione economica attuale dell’isola, riconoscendo la gravità della crisi che la sta attraversando. Durante il discorso ufficiale tenuto il 26 luglio 2025 in occasione della Giornata della Ribellione Nazionale, il primo ministro Manuel Marrero Cruz ha evidenziato le “enormi sfide” che Cuba deve affrontare, sia a livello interno che internazionale. Un tema centrale del suo intervento è stato quello dei frequenti blackouts elettrici, definiti da Marrero come “molesti” e “dannosi per la popolazione e l’economia”.

La crisi energetica e le sue conseguenze

Questa è la prima volta che la crisi energetica viene affrontata con un tale rilievo a livello ufficiale, segno della crescente incidenza di questo problema sulla vita quotidiana dei cubani. I blackout elettrici, che hanno colpito diverse aree dell’isola, hanno reso la vita sempre più difficile per i cittadini, influenzando negativamente non solo il benessere individuale ma anche le attività economiche. Il governo ha quindi dichiarato che la risoluzione dell’emergenza energetica è diventata una priorità, promettendo interventi concreti per affrontare le difficoltà strutturali che affliggono il Paese.

La situazione economica di Cuba è stata ulteriormente complicata dalla pandemia di COVID-19, che ha messo a dura prova il settore turistico, una delle principali fonti di entrate per l’isola. La scarsità di risorse e le difficoltà nel reperire materiali essenziali hanno aggravato la crisi, rendendo necessarie riforme significative per garantire la stabilità economica. Il governo cubano è quindi chiamato a trovare soluzioni efficaci per migliorare l’approvvigionamento energetico e sostenere le attività economiche.

La Giornata della ribellione nazionale

La Giornata della Ribellione Nazionale, celebrata il 26 luglio, commemora l’assalto fallito del 1953 ai quartieri Moncada e Céspedes, un evento che segna l’inizio della rivoluzione cubana. Quest’anno, per il secondo anno consecutivo, né il presidente Miguel Díaz-Canel né l’ex leader Raúl Castro hanno preso la parola durante le celebrazioni. Questa scelta è stata interpretata dai media regionali come un segnale della delicata fase politica che il governo sta attraversando.

L’assenza di discorsi da parte di figure di spicco come Díaz-Canel e Castro ha sollevato interrogativi sulla stabilità del regime e sulla capacità di affrontare le sfide attuali. La mancanza di leadership visibile in un momento cruciale ha accentuato le preoccupazioni riguardo alla direzione futura del Paese e alla risposta del governo alla crescente insoddisfazione della popolazione di fronte alla crisi economica e sociale.

L’attenzione rivolta alla crisi energetica e alla necessità di riforme potrebbe rappresentare un punto di svolta per il governo cubano, che si trova ora di fronte alla sfida di dimostrare la propria capacità di affrontare le difficoltà e di rispondere alle esigenze dei cittadini.

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