A Taipei, il 12 gennaio 2025, migliaia di sostenitori del Partito Democratico Progressista (DPP), favorevole all’indipendenza di Taiwan dalla Cina, si sono radunati nel centro della capitale. Durante l’evento, attivisti della società civile, scrittori e musicisti hanno preso parola per sostenere la campagna di revoca, che potrebbe garantire al DPP una maggioranza parlamentare. Nonostante la vittoria alle elezioni presidenziali dello scorso anno, il DPP non è riuscito a conquistare la maggioranza in parlamento.
Negli ultimi mesi, i nazionalisti filo-cinesi, conosciuti come Kuomintang (KMT), insieme ai loro alleati, hanno ostacolato l’operato dell’esecutivo, bloccando leggi fondamentali, tra cui il bilancio della difesa. Questa situazione è stata percepita come una minaccia per la democrazia di Taiwan, che è stata conquistata con grande fatica, e ha sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità dell’isola di difendersi da un’eventuale invasione da parte della Cina, che considera Taiwan parte del proprio territorio.
La campagna di revoca e il suo impatto
La crescente preoccupazione per l’influenza dei nazionalisti ha spinto gli attivisti a lanciare una campagna per il voto di revoca nei distretti ritenuti più vulnerabili ai candidati del KMT. Questo fine settimana, le elezioni si svolgeranno in 24 distretti, dove gli attivisti sperano di ottenere un risultato positivo. Perché una misura di revoca abbia successo, è necessario che il 40% degli elettori di un distretto partecipi al voto. In caso di esito favorevole, si procederà con elezioni speciali per il seggio, aperte a tutti i partiti.
La mobilitazione dei sostenitori del DPP rappresenta un tentativo di rispondere all’ostruzionismo del KMT e di riaffermare l’importanza della democrazia a Taiwan. La campagna di revoca non solo mira a cambiare la composizione del parlamento, ma vuole anche inviare un chiaro messaggio sulla volontà popolare di continuare a perseguire l’indipendenza e la sovranità dell’isola.
Le reazioni della popolazione e la situazione politica attuale
L’atmosfera a Taipei è carica di tensione e speranza, con i cittadini che si mobilitano per partecipare attivamente al processo democratico. La risposta della popolazione alla campagna di revoca è stata entusiasta, con molti che vedono in essa un’opportunità per esprimere il proprio dissenso nei confronti delle politiche del KMT. Le preoccupazioni riguardo alla sicurezza nazionale e alla minaccia cinese hanno giocato un ruolo cruciale nel galvanizzare il sostegno per il DPP.
Il clima politico di Taiwan è caratterizzato da una crescente polarizzazione. Da un lato, il DPP cerca di consolidare la propria posizione, mentre dall’altro, il KMT cerca di mantenere il controllo e influenzare l’opinione pubblica. Le elezioni di questo fine settimana rappresentano un momento decisivo per il futuro politico dell’isola, e gli esiti potrebbero avere ripercussioni significative non solo a livello locale, ma anche nelle relazioni con la Cina.
La campagna di revoca è quindi un riflesso delle tensioni interne ed esterne che caratterizzano Taiwan nel 2025, un anno che potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta per l’indipendenza e la democrazia dell’isola.