Oliver Stone: riflessioni su Godard e il nuovo progetto di memorie

Marianna Perrone

Luglio 25, 2025

Oliver Stone, il celebre regista e sceneggiatore americano, ha recentemente reso omaggio al cinema italiano durante la sua partecipazione al Marateale, festival che si è svolto a Maratea, in Basilicata, dal 1 al 4 agosto 2025. Accolto con una standing ovation al Teatro sul Mare del Santavenere, Stone ha condiviso con il pubblico e gli studenti di cinema aneddoti significativi della sua carriera, sottolineando l’importanza del nostro cinema nella sua formazione artistica.

Influenza del cinema italiano

Il regista, che compirà 80 anni nel 2026, ha rivelato di essere stato profondamente influenzato da film come Novecento e La Dolce Vita di Federico Fellini, che ha visto per la prima volta all’età di 14 anni insieme a sua madre. Durante l’incontro, ha presentato la sua autobiografia, Cercando la luce, pubblicata in Italia da La Nave di Teseo, descrivendo i suoi primi quarant’anni di vita e le esperienze che hanno segnato il suo percorso.

Esperienze formative

Nelle sue parole, Stone ha raccontato del divorzio dei suoi genitori negli anni ’60, un evento raro per l’epoca, e della sua decisione di recarsi in Vietnam a 19 anni come insegnante in una scuola cattolica. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, ha frequentato l’Università di Yale e successivamente si è arruolato nell’esercito durante la guerra del Vietnam, dove è stato ferito e decorato con la medaglia d’onore. Queste esperienze hanno influenzato profondamente il suo approccio alla narrazione cinematografica.

Formazione e primi lavori

Dopo un anno di recupero, Stone si è iscritto alla NY University Film School, dove ha avuto Martin Scorsese come insegnante. Ha ricordato con gratitudine il consiglio ricevuto da Scorsese di realizzare un film personale, che ha portato alla creazione del suo primo cortometraggio, Last Year in Vietnam, nel 1971. Nonostante l’iniziale successo, ha affrontato una serie di difficoltà professionali, scrivendo sceneggiature per altri senza riuscire a realizzare i propri progetti.

La svolta della carriera

La sua carriera ha preso una svolta decisiva con il film Platoon, dopo aver superato le sfide iniziali e aver realizzato Salvador, che non ebbe il successo sperato. Stone ha spiegato come la sua ricerca della verità attraverso il cinema sia diventata un elemento fondamentale del suo lavoro, attirando l’interesse del pubblico.

Progetti futuri e riflessioni

Riguardo ai suoi progetti futuri, Stone ha confermato di essere al lavoro su una seconda parte della sua autobiografia, incentrata sui successivi quarant’anni della sua vita. Ha accennato a aneddoti e insegnamenti tratti dai fallimenti, evidenziando la necessità di avere una vera e propria ossessione per il mestiere di regista.

Riflessioni sulla politica

La conversazione è poi scivolata verso il tema della politica, un argomento che Stone affronta con cautela. Si è definito un “anti militarista” e ha commentato le relazioni tra Stati Uniti e Russia, risalenti agli anni 2000, ben prima dell’era Trump. Infine, ha parlato del suo rapporto con il suo paese natale, che lo ha visto, in un certo periodo, come una figura non gradita, un tema già esplorato nel suo documentario del 2003 sul conflitto israelo-palestinese. Stone ha concluso affermando che i rapporti con gli Stati Uniti sono in fase di miglioramento.

×