Macron annuncia il riconoscimento dello Stato di Palestina a settembre, Netanyahu accusa di collaborare con il male

Egidio Luigi

Luglio 25, 2025

Il conflitto in Medioriente ha raggiunto il 658° giorno di ostilità. La situazione si complica ulteriormente con il fallimento dei negoziati a Doha, dove la delegazione israeliana ha nuovamente abbandonato il tavolo delle trattative. In un contesto di crescente tensione, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina a partire dal prossimo settembre, una decisione che ha suscitato approvazione da parte di Hamas e del governo spagnolo. La reazione da parte di Israele non si è fatta attendere: il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato fermamente le dichiarazioni di Macron, evidenziando le implicazioni politiche di tale riconoscimento.

Situazione a Gaza

Nel frattempo, la situazione a Gaza continua a deteriorarsi. Secondo quanto riportato da Bel Trew, corrispondente dell’Independent, la popolazione sta affrontando una grave crisi alimentare, con livelli di malnutrizione acuta così elevati da rendere alcune persone irrecuperabili. Questo dramma è aggravato dal blocco israeliano degli aiuti umanitari, che ha reso la vita quotidiana insostenibile per molti residenti.

Dichiarazioni provocatorie

In questo clima di conflitto, il ministro israeliano ultranazionalista Amichay Eliyahu ha rilasciato dichiarazioni provocatorie, affermando che “tutta Gaza sarà ebraica” e sostenendo che il governo sta “spingendo per la distruzione di Gaza”. Eliyahu ha aggiunto: “Grazie a Dio, stiamo eliminando questo male. Stiamo spingendo la popolazione che è stata educata sul Mein Kampf“, rivelando una visione estremamente radicale e controversa della situazione attuale. Le parole del ministro riflettono le tensioni persistenti e le divisioni profonde che caratterizzano il conflitto, rendendo ancora più difficile la ricerca di una soluzione pacifica.

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