Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha impartito un’ordinanza alla marina militare affinché fermi tutte le navi commerciali dirette verso Israele. Questa decisione è stata presa dopo che un’imbarcazione carica di carbone è partita giovedì 20 marzo 2025 da Ciénaga, località situata nel mar dei Caraibi, contravvenendo al divieto di esportazione stabilito dal governo colombiano nel mese di agosto 2024. “Non uscirà una sola tonnellata di carbone per Israele. Me ne assumo la responsabilità. La Colombia non sarà complice di un genocidio”, ha affermato Petro attraverso un post su X, facendo riferimento alla situazione di conflitto in corso nella Striscia di Gaza.
Le dichiarazioni del presidente
Gustavo Petro ha denunciato che la partenza della nave rappresenta un affronto diretto alla sua amministrazione. Ha quindi richiesto un incontro urgente tra il ministro del Lavoro e i rappresentanti dei sindacati del settore per discutere della questione. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di crescente tensione, in cui il presidente ha già accusato due multinazionali di aver violato le restrizioni imposte dal governo riguardo all’export di carbone.
Le motivazioni dietro il blocco
Il blocco dell’export di carbone è parte della strategia adottata da Bogotá per esercitare pressione diplomatica su Tel Aviv, in risposta alle operazioni militari in corso a Gaza. La Colombia, infatti, è uno dei principali fornitori di carbone per Israele, un paese che utilizza questo combustibile per la produzione di energia elettrica. La decisione di interrompere le esportazioni si inserisce in un quadro di solidarietà verso il popolo palestinese e di condanna delle violenze in corso.
Implicazioni economiche e diplomatiche
Questa situazione non solo ha implicazioni morali, ma anche economiche. L’industria del carbone rappresenta una fonte significativa di entrate per la Colombia, e il blocco delle esportazioni potrebbe avere ripercussioni sul mercato locale e sull’occupazione. Le multinazionali coinvolte potrebbero dover affrontare sanzioni e pressioni da parte del governo colombiano, il quale si è dimostrato determinato a far rispettare le proprie politiche in materia di diritti umani e commercio internazionale. La comunità internazionale sta osservando con attenzione gli sviluppi di questa situazione, che potrebbe influenzare ulteriormente le relazioni diplomatiche tra Colombia e Israele.