Nessuno ci va e costa meno di 400 euro a settimana: il villaggio di pietra che sfugge al turismo di massa

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Nel Mediterraneo esistono ancora spiagge selvagge e silenziose: la mappa delle ultime oasi segrete - www.infobrasile.it

Egidio Luigi

Luglio 24, 2025

Nel Mediterraneo dell’estate 2025 ci sono ancora luoghi autentici, lontani dall’overtourism e accessibili: ecco dove andare per riscoprire il silenzio e il senso vero della vacanza.

Una vacanza nel Mediterraneo, oggi, è spesso sinonimo di resort affollati, spiagge privatizzate e prezzi gonfiati. Eppure, c’è chi parte con un’altra intenzione: lasciare a casa tutto, anche sé stesso, per ritrovarsi in un luogo spoglio ma autentico, lontano dai flussi più battuti. Il Mediterraneo evocato dallo scrittore croato Predrag Matvejević – quello delle navigazioni che cambiano lo sguardo – esiste ancora, ma bisogna cercarlo altrove. Fuori dalle mappe del turismo mainstream, in piccole baie, borghi nascosti, tratti di costa che non appaiono sui social. E non è solo una questione di poesia: è anche economica. Mentre 8,4 milioni di italiani non partiranno per ragioni di costo, altri provano a deviare dal solito per motivi di budget e umanità.

Le cifre reali dell’estate 2025

Per molti italiani, le vacanze quest’anno non esistono. Secondo i dati dell’Osservatorio Federconsumatori, una famiglia tipo spenderà oltre 6.500 euro per una settimana al mare, tra soggiorno, viaggi e ristoranti. Il +2,5% rispetto al 2024 pesa soprattutto sui redditi più bassi. E mentre le spiagge VIP toccano punte anche di 1.500 euro al giorno, aumentano i casi di quella che viene definita “povertà di vacanza”. Una settimana media in Italia per una coppia supera i 1.000 euro, cifra che si alza a 1.400 in località di mare. Il turismo, da bene culturale, è diventato prodotto di lusso.

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Chi non rinuncia a partire prova a reinventare il concetto stesso di viaggio. Cerca soluzioni alternative, come agriturismi spartani nell’entroterra calabrese (tra 500 e 800 euro a settimana), roulotte in campeggi tunisini o case in pietra affittate a 400 euro sulle coste dell’Albania. Certo, sono mete meno servite, dove i servizi sono ridotti, ma dove ancora si respira l’idea che il mare sia per tutti. Lo racconta anche il movimento “Mare Libero”, che denuncia la gestione privatistica delle spiagge italiane: concessioni scadute, proroghe illegittime e costi pubblici a vantaggio di pochi.

Nel Mediterraneo del 2025 non è quindi solo una questione di destinazione, ma di scelta consapevole, tra chi accetta l’ovvio e chi lo evita, provando a perdersi davvero.

Le rotte laterali: dove il Mediterraneo non è (ancora) un parco a tema

Ci sono angoli di silenzio anche nelle regioni più battute. In Sardegna, per esempio, il Golfo di Baunei resta difficile da raggiungere, ma ancora poco affollato. Anche la Costa Verde, da Pistis a Buggerru, è fuori dai circuiti di massa. Alloggiare in questi luoghi costa meno di quanto si pensi: per circa 700 euro a settimana si trovano camere in piccoli hotel familiari. Lo stesso accade a Sant’Antioco, dove la cultura locale è ancora forte.

Altrove, il turismo è giovane e non ha ancora travolto tutto. Nel Montenegro, ad esempio, Risan offre appartamenti curati a meno di 500 euro a settimana, con affacci sul Golfo di Cattaro. In Albania, il borgo di Qeparo sembra uscito da un altro tempo, con case in pietra tra gli ulivi e spiagge poco più sotto. La Grecia conserva la magia su isole secondarie come Anafi, Nisiros o Tilos, raggiungibili in traghetto solo di notte. I servizi sono minimi, le strutture poche, ma il tempo lì ha un altro passo.

Creta è un capitolo a parte: soprattutto il sud-est, dove le spiagge si susseguono senza fine. Si dorme a poco prezzo, se si evitano i picchi d’agosto. A Aspros Potamos, un villaggio trasformato in hotel senza elettricità, si sperimenta un altro modo di stare al mondo. Chi vuole andare oltre, naviga fino a Gavdos, il punto più meridionale d’Europa: lì ci sono solo ginepri, dune e libertà vera.

Lo stesso principio vale in Spagna, dove zone come il paese di Begur, pur essendo in Costa Brava, mantengono un’identità forte. Anche nel dipartimento del Var, in Francia, si trovano spiagge come Almanarre o i Calanques de Port d’Alon, ancora non prese d’assalto.

Non a caso, le ricerche su Airbnb lo confermano: per trovare un alloggio sotto i 50 euro al giorno, bisogna guardare alla periferia del sistema. Tra campeggi spartani, stanze in campagna o isole sconosciute, si muove oggi il nuovo viaggiatore, quello che non cerca esclusività, ma un modo diverso per sentirsi parte del paesaggio.

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