Gaza, Francia: Meloni avverte del rischio carestia per il blocco di Israele

Egidio Luigi

Luglio 23, 2025

Il ministero degli Esteri della Francia ha lanciato un allarme sul crescente rischio di carestia a Gaza, attribuendo la situazione al blocco imposto da Israele. In una nota ufficiale del Quai d’Orsay, il governo francese ha condannato con fermezza l’intensificazione dell’offensiva israeliana nel centro di Gaza, in particolare a Deir el-Balah, dove gli ordini di evacuazione hanno costretto decine di migliaia di persone a lasciare le loro abitazioni. Questa escalation, secondo Parigi, sta aggravando una crisi umanitaria già drammatica, caratterizzata da malnutrizione e una crescente minaccia di carestia. Le autorità francesi hanno sottolineato che gli attacchi israeliani contro i palestinesi che cercano aiuti umanitari hanno provocato più di mille vittime negli ultimi due mesi, secondo rapporti delle Nazioni Unite.

Le dichiarazioni della premier italiana

La premier italiana, Giorgia Meloni, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione a Gaza durante una conferenza stampa congiunta a Algeri, il 2 dicembre 2025, con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Meloni ha definito la situazione drammatica, insistendo sul fatto che nessuna azione militare può giustificare attacchi contro i civili. Ha ribadito l’importanza di fermare le ostilità e avviare un serio processo di pace verso la creazione di due Stati. Le sue parole riflettono un crescente impegno della comunità internazionale per trovare una soluzione duratura al conflitto.

La reazione del Regno Unito

Nel Regno Unito, l’indignazione nei confronti di Israele per l’escalation della violenza a Gaza sta crescendo, coinvolgendo non solo attivisti pro-palestinesi e la sinistra pacifista, ma anche esponenti della destra conservatrice. La stampa britannica, tradizionalmente filo-israeliana, ha cominciato a sollevare interrogativi, come dimostra la copertura del tabloid Daily Express, che ha pubblicato una foto scioccante di un bambino di Gaza, Muhammed, in condizioni disperate. Questa immagine, accompagnata da un titolo accorato, ha suscitato un dibattito acceso sui diritti umani e la crisi umanitaria in corso.

Le accuse in Parlamento

Le preoccupazioni riguardo alla situazione a Gaza sono state sollevate anche in Parlamento, dove Kit Malthouse, ex ministro Tory e membro del gruppo ‘Friends of Israel’, ha parlato di possibili accuse di genocidio contro Israele. Malthouse ha criticato le risposte tardive del governo laburista di Keir Starmer e ha messo in discussione l’assenza di sanzioni concrete contro il governo di Netanyahu. Ha avvertito il ministro degli Esteri, David Lammy, del rischio di eventuali responsabilità legali per complicità nei crimini attribuiti a Israele, sottolineando la necessità di un’azione più decisa da parte del governo britannico.

La posizione di Israele

Da parte sua, il governo israeliano ha respinto le accuse riguardo alla responsabilità della crisi alimentare a Gaza, sostenendo che i militanti di Hamas siano i veri responsabili della situazione. Il portavoce del governo israeliano, David Mencer, ha affermato che non esiste una carestia causata da Israele, ma piuttosto una carenza artificiale creata da Hamas, che impedirebbe la distribuzione degli aiuti e saccheggerebbe le risorse destinate alla popolazione. Questa posizione ha suscitato ulteriori polemiche, mentre le organizzazioni umanitarie continuano a lanciare allarmi riguardo alla necessità di un accesso immediato agli aiuti per alleviare la crisi in corso a Gaza.

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